Garry Winogrand e New York, la retrospettiva al Metropolitan

Il Metropolitan Museum rende omaggio al grande fotografo di strada con una retrospettiva di quasi duecento foto scattate nella Grande Mela

L’America in bilico tra isterismo e ricchezza. Sempre in ansia eppure piena di energie. L’ha ritratta Garry Winogrand (1928-1984), tra i più noti street photographer del dopoguerra. Il Metropolitan Museum gli rende omaggio con una ricca retrospettiva (dal 27 giugno al 21 settembre) di quasi duecento foto. Winogrand è famoso per la produzione immensa: sviluppò ventimila rullini. Ne sono stati trovati altri 6.500, mai stampati, quasi non ne avesse avuto il tempo. Cronista febbrile, attento ai fatti minimi, non usciva mai di casa senza la sua Leica.

[[ge:rep-locali:espresso:285125476]]Innumerevoli gli scatti a Manhattan come questo, del 1962, che ritrae dei tipici impiegati stressati, al semaforo, pronti ad affrontare la giornata d’ufficio a Midtown. Sul maestro newyorkese, morto ad appena 56 anni, c’è ancora tanto da scoprire. In mostra, tra l’altro, una serie di immagini inedite, realizzate nel 1969, in occasione del ballo per il centenario del Met.

Il fotoreporter, curioso come pochi, ha esplorato tutti gli ambienti sociali: dai ricchi mondani del night club El Morocco ai bagnanti portoricani di Coney Island. Famosi i ritratti di John F. Kennedy e Cassius Clay. Nato nel Bronx, durante il conflitto aveva fatto il meteorologo, poi si era iscritto a un corso di pittura e fotografia alla Columbia University. Viaggiò da una costa all’altra degli States: Los Angeles, Dallas, Chicago, il torrido Texas dei rodei. Tra i portfolio che amava di più quello dello zoo del Bronx, dove visitatori e animali si somigliano.

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