E' finito in manette Luciano Marchetti, ex vicecommissario ai Beni Culturali della Protezione Civile, inviato nella città aquilana dal governo Berlusconi per gestire la ricostruzione di chiese e monumenti. Tra le accuse corruzione, falso e turbativa d'asta. Tra gli indagati, nomi legati alla Curia. C'è anche un parroco

«Mi sento più vittima che un soggetto che ne ha potuto trarre benefici», aveva dichiarato pochi mesi fa Luciano Marchetti, ex vicecommissario ai Beni culturali del dipartimento della Protezione civile nazionale, quando era finito nel registro degli indagati della Procura della repubblica dell’Aquila per una questione legata agli appalti della ricostruzione post-terremoto sugli immobili della Curia.

Nella notte è stato arrestato dagli uomini della Guardia di Finanza del Colonnello Giovanni Castrignanò, insieme a tre imprenditori e una funzionaria del Ministero dei Beni Culturali, Alessandra Mancinelli. L’hanno chiamata “operazione BETRAYAL”, tradimento. Ma nemmeno il don Abbondio di Alessandro Manzoni avrebbe immaginato una trama così intricata dietro l’ultimo scandalo in ordine di tempo sulla ricostruzione post-terremoto dell’Aquila.
Abruzzo
Ricostruzione post terremoto, chi l'ha vista?
17/2/2014

Corruzione, falso, turbativa d’asta, millantato credito ed emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti: le accuse sono le solite, quando in ballo ci sono milioni di euro di fondi pubblici. Da Milano a Venezia, fino a l’Aquila.

Marchetti, uomo di Guido Bertolaso, era stato inviato a l’Aquila dal Governo Berlusconi per gestire la ricostruzione di Chiese e monumenti. Ma la Curia non ci stava: voleva essere soggetto attuatore degli appalti che riguardavano i suoi beni. Come è stato per ogni cittadino aquilano. I commissari si oppongono, il Mibac fa gioco di sponda: servono gare pubbliche, è il diktat.

Comincia una guerra senza esclusione di colpi, un lavoro di lobbing e di pressione che arriva ad altissimi livelli. Agli atti ci sono nomi che contano. E ci sarebbe pure un video: la prova che Alessandra Mancinelli intasca una mazzetta. Diecimila euro in contanti, su un appalto da 19 milioni. Tra gli indagati, anche nomi di personaggi legati a doppio filo con la Curia aquilana. C’è pure un parroco.

«Come vice commissario la mia attività ha avuto il plauso della Corte dei Conti che non ha formulato alcuna osservazione» si era difeso Marcheti, quando la notizia era trapelata. Il Tribunale dell’Aquila, invece, deve aver avuto più di qualche osservazione da contestare per ordinarne l’arresto.