L'annuncio da Oslo: vince il gruppo che, nel corso della rivoluzione dei gelsomini, ha fornito un decisivo contributo alla costruzione di una democrazia pluralista nel Paese nordadfricano. Un movimento che ha fatto in qualche modo da apripista alla Primavera araba

Il Premio Nobel per la Pace 2015 è andato al National Dialogue Quartet tunisino, cioè il Quartetto per il Dialogo nazionale in Tunisia, per il suo impegno civile durante la rivoluzione dei gelsomini. Ad annunciarlo Kaci Kullman Five, capo del Comitato norvegese del Nobel: la consegna del riconoscimento avverrà a Oslo il prossimo 10 dicembre.

Il quartetto è stato premiato per «il suo decisivo contributo alla costruzione di una democrazia pluralista in Tunisia, alla luce della rivoluzione dei gelsomini nel 2011». Il gruppo è formato da quattro organizzazioni della società civile: il sindacato generale dei lavoratori Ugtt, il sindacato patronale Utica, l’Ordine degli avvocati e la Lega Tunisina per i Diritti Umani.
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La sua attività è stata particolarmente importante perché è iniziata proprio quando il processo di democratizzzione stava incrinandosi a causa di disordini e assassini politici. Il premio Nobel, spiegano ancora dal Comitato, vuole essere un incoraggiamento per tutto il popolo tunisino.

Dal 1901, anno in cui è stato istituito il Nobel per la pace, è la prima volta che il riconoscimento viene assegnato a esponenti tunisini. Ma non è la prima volta che a vincerlo sono personaggi che hanno avuto un ruolo nelle proteste maturate nell'amibito della Primavera araba. Nel 2011, infatti, una delle vincitrici fu la yemenita Tawakkul Karman, tra i protagonisti delle sommosse popolari che in quell'anno furono organizzate nello Yemen contro la dittatura.

L'anno scorso, invece, il premio era andato a Malala Yousafzay, la giovane attivista sopravvissuta a un attentato dei talebani, e a Kailash Satyarthi, eroe della lotta contro lo sfruttamento dei minori. Mentre nel 2013 il Nobel per la pace era stato assegnato all'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, impegnata in Siria nella missione di smantellamento dell'arsenale nucleare di Assad.

La vittoria del Quartetto tunisino per il 2015, intanto, è stata commentata su Twitter anche da Federica Mogherini, Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri. «Il premio mostra qual è la via d'uscita dalla crisi nella regione: unità nazionale e democrazia», ha scritto Mogherini.