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Attualità
novembre, 2015
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G20, faccia a faccia Obama-Putin. Cremlino frena: "Occidente diviso. Intesa impossibile"

Al vertice di Antalya, comune la volontà di lottare uniti contro il terrorismo. "Serve una strategia comune con Usa, Russia e il coinvolgimento dei paesi arabi", dice Renzi. Nella bozza del documento finale c'è anche il blocco della propaganda sul web, rafforzamento della sicurezza aerea, più cooperazione per bloccare il flusso dei foreign fighter

Combattere uniti contro il terrorismo: la voce dal G20 è unanime, ma a fine mattinata, dopo una serie di incontri bilaterali a margine del vertice ad Antalya, in Turchia, il portavoce del Cremlino gela in parte gli auspici. Russia e Occidente “hanno capito la necessità di cooperare nella lotta al terrorismo internazionale”, dice Dmitri Peskov, ma “un accordo è impossibile perché l’Occidente è diviso nei suoi approcci alla lotta a questo fenomeno”.

Dopo gli attentati di Parigi si registra comunque un disgelo tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente americano Barack Obama, che in apertura del secondo giorno di vertice si sono stretti la mano e hanno avuto un breve faccia a faccia, di circa mezz’ora. Un fuori programma definito “costruttivo” sia dalla Casa Bianca che dal Cremlino, anche se restano divergenze sulla lotta contro i jihadisti dell’Isis in Siria.

Gli “obiettivi strategici nella lotta allo Stato islamico sono molto vicini, ma restano differenze tattiche”, ha commentato il Cremlino, specificando che aspettarsi “una svolta” dal colloquio sarebbe stato “assolutamente irrealistico”. Tuttavia secondo un comunicato della Casa Bianca, i due paesi hanno raggiunto un accordo sulla necessità di una transazione politica in Siria, con l’Onu a fare da mediatore fra l’opposizione e il regime di Bashar al Assad.

[[ge:rep-locali:espresso:285619905]]Messaggio per l’unità è arrivato anche dal premier italiano Matteo Renzi: “Abbiamo bisogno di mostrare l'unità. Prima di tutto, nella lotta contro il terrorismo”, ha detto Renzi al termine del bilaterale con Putin. “La discussione è stata a 360 gradi. Da anni diciamo che c'è bisogno di una strategia contro il terrorismo che abbracci Afghanistan e Nigeria fino alla Libia", ha detto il premier: “Con Putin abbiamo più volte sottolineato la necessità di riportare la Russia al tavolo internazionale. Si è cominciato con i colloqui di Vienna. Spero che anche il G20 faccia fare un passo avanti: c'è la necessità di un accordo ampio che veda protagonisti gli Usa assieme a Europa e Russia e con il coinvolgimento dei paesi arabi. Di fronte a un problema complesso occorre la forza e l'intelligenza per capire che le bacchette magiche non servono, serve la strategia”.

Una mano tesa al capo del Cremlino è arrivata da David Cameron: il premier britannico si dice pronto a fare “compromessi con la Russia” per contrastare insieme l'Is. L’apertura appare confermata dallo stesso Putin, il quale, pur notando come i rapporti russo-britannici “non siano proprio al meglio”, ha dato atto a Cameron d'aver condiviso con lui dati dell'intelligence di Londra dopo lo schianto dell'aereo russo nel Sinai: “I recenti tragici eventi in Francia dimostrano che dobbiamo - e che avremmo dovuto farlo molto tempo fa - unire le forze nella lotta contro il terrorismo”. Il presidente russo ha, poi, parlato con il cancelliere tedesco: di Ucraina, oltreché di lotta al terrorismo. Ma, secondo il commento del Cremlino, “purtroppo i nostri contatti con gli europei e gli ucraini non stanno dando i risultati desiderati, e le conseguenze di questo accordo rimangono negative. I tentativi di discutere di questo problema non hanno avuto successo. Inoltre, è stata notata una regressione nei partner europei che non hanno preso in considerazione le preoccupazioni della Russia”.

“Misure importanti”, per tagliare i flussi finanziari verso l’Isis e altre sigle terroristiche, sono state concordate dai leader del G20 , ha riferito il premier inglese David Cameron. Nella bozza del documento finale, oltre alla condanna “nella maniera più forte possibile” per i “mostruosi attacchi terroristici a Parigi ed Ankara, che sono un inaccettabile affronto all’umanità”, i Paesi si impegnano ad aumentare la sicurezza nell’aviazione, ad intensificare la lotta per contrastare “i canali di finanziamento del terrorismo” - con il “congelamento gli asset dei terroristi e sanzioni verso i regimi che li finanziano” -, a bloccare la propaganda sul web, e ad intensificare “cooperazione” e “scambio informazioni” per combattere il “flusso dei foreign fighter”.

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