La kermesse renziana è una "manifestazione di rilevante importanza", al pari di eventi come l'Ostensione della Sindone. Lo scrive l'Ataf, l'azienda dei trasporti pubblici di Firenze, chiedendo alla Vigilanza (o al Prefetto) di intervenire per scongiurare lo sciopero che i sindacati hanno piazzato nel bel mezzo della convention

Scioperare nei giorni della Leopolda? Meglio di no. E’ una manifestazione di “rilevante importanza”, come l’ostensione della Sacra Sindone o la Fiera internazionale del Libro.
A chiedere questo riconoscimento di “status” per la kermesse-simbolo del renzismo, non è la politica: è la società di trasporto pubblico di Firenze, l’Ataf. Un eccesso di zelo?

Di certo una risposta decisa ai sindacati. Cgil Cisl e Uil e altre sigle del capoluogo toscano, infatti, hanno deciso di piazzare uno sciopero dei mezzi pubblici proprio domani, nel bel mezzo della celebrazione della Leopolda.

Una manovra birichina, non certo la prima (la simpatia tra Renzi e i confederali è nota), alla quale l’Ataf ha risposto scrivendo alla commissione che vigila sugli scioperi, al Prefetto di Firenze e al sindaco Nardella. Per dire che quello sciopero non va bene, è irregolare, non si può fare, visto che Firenze sarà interessata da “una convention politica che può ormai da qualche anno contare su una vasta eco e mobilitazione a livello nazionale, con arrivo sul territorio di migliaia di persone interessate all’evento”. E citando, a sostegno della tesi, una norma per cui “le strutture nazionali – regionali, aziendali e territoriali competenti non effettueranno astensioni dal lavoro in concomitanza con manifestazioni di rilevante importanza”. Manifestazioni che appunto, fin qui, sono state ristrette a eventi di rilievo internazionale (come l’ostensione della Sindone e la fiera del Libro), anche per non rischiare di limitare troppo il diritto dei lavoratori a scioperare.

La vigilanza scioperi, però, ha risposto picche all’unzione dei leopoldini, decidendo di confermare la legittimità di quello sciopero. L’ultima spiaggia sarebbe, a questo punto, un intervento del prefetto: ma l’ipotesi è categoricamente esclusa negli ambienti della prefettura fiorentina. Precettare il lavoratori causa Leopolda non sarebbe, del resto, un gran bel vedere, nemmeno per Renzi.