L’ex top manager Fiat. Il direttore finanziario di Acea. Grandi e piccoli imprenditori. Banchieri. Stilisti. Gli eredi di Sergio Leone. Persino il costruttore che voleva comprare “L’Unità”. E la cuoca di Flavio Briatore, milionaria a sua insaputa. Ecco un'altra puntata del caso Swissleaks

Da sinistra: Renato Balestra, Carla Sozzani, Giancarlo Boschetti
Tra i 7.500 italiani della lista Falciani c'è anche una cuoca di Brescia con un conto da 39 milioni di dollari. Una cuoca di 36 anni, Barbara F., al momento disoccupata che vive in un quartiere di periferia della città lombarda. Lo rivela “l'Espresso” che nel numero in edicola e online su Espresso+ torna a occuparsi della lista Falciani, l'elenco dei clienti con il conto alla Hsbc di Ginevra.



Tra le decine di personaggi citati nell'inchiesta del nostro settimanale c'è il manager Giancarlo Boschetti, già amministratore delegato (nel 2003) di Fiat auto. E poi lo stilista Renato Balestra, gli eredi del regista Sergio Leone, il direttore finanziario di Acea, la società  di servizi pubblici controllata dal comune di Roma. Un conto di poche migliaia di dollari viene invece associato nella lista al nome di Massimo Pessina, noto alle cronache perché di recente, in cordata con altri investitori, si è offerto di rilevare l'Unità, il quotidiano assente dalle edicole dalla scorsa estate ora in liquidazione.

LEGGI L'INCHIESTA INTEGRALE SU ESPRESSO+

Ma la storia più sorprendente è senz'altro quella della cuoca di Brescia. Una vicenda incredibile, almeno in apparenza. Tutto diventa più chiaro se si pensa che Barbara tra il 2005 e il 2006 ha lavorato per il team Renault di Formula Uno, all'epoca diretto da Flavio Briatore. "Hanno usato il mio nome - accusa Barbara - per intestarmi un conto svizzero senza dirmelo".

Chiamata dalla Guardia di Finanza che le ha chiesto di giustificare quel deposito milionario, la ex cuoca della scuderia Renault è riuscita a dimostrare la sua estraneità a quegli affari off shore. La verifica fiscale si è chiusa «senza alcuna contestazione», perché il conto svizzero è risultato «non riconducibile a Barbara F.», si legge nei documenti d’indagine.

Anche il nome di Briatore, che ormai da un paio di decenni risiede a Londra, compare nella lista Falciani. E nell'elenco dei clienti c'è anche la Formula business ltd, una società off shore delle Isole Vergini Britanniche riconducibile al fondatore del Billionaire.

LEGGI Briatore minaccia querela, l'Espresso risponde

Scagionata da ogni accusa, la cuoca è stata quindi sentita dagli investigatori come parte lesa in una denuncia contro ignoti: «Per ragioni non note a questo ufficio», segnala la Guardia di Finanza alla Procura, «il conto svizzero è stato acceso e movimentato utilizzando fraudolentemente i suoi dati anagrafici».

Le sorprese non sono finte, perché, come rivela “l’Espresso”, tra i file trafugati sette anni fa da Hervé Falciani, all'epoca consulente informatico di Hsbc, ce ne sono alcuni intestati a ordini e istituzioni religiose. Più di 500 mila dollari risultano associati all'Opera don Guanella.

"Quei conti ci servivano per i nostri scopi assistenziali in Svizzera", ha spiegato a “l'Espresso”  l'economo dell'ente religioso. Anche la provincia lombarda dei Frati minori Cappuccini era titolare di un conto nella banca ginevrina con quasi 35 mila dollari. “E’ stato aperto molto tempo fa per raccogliere denaro da destinare alle nostre missioni”, si è giustificato un portavoce dell’Ordine, precisando che il deposito è stato azzerato. Stessa sorte anche per un altro conto con la targa di un ente religioso, quello delle suore missionarie Scalabriniane. A questa intestazione nella lista Falciani non corrisponde nessuna cifra, segno che il conto è stato estinto prima del 2007, l’anno a cui risale l’elenco dei clienti della Hsbc di Ginevra. 

La seconda parte della lista Falciani con i nomi degli italiani su l'Espresso in edicola e online per gli abbonati Espresso+