La poderosità della seconda rivoluzione industriale - con le sue impalcature in acciaio di ponti e navi, e gli operai che si confondono con gli speculatori - irrompe nei giorni di Arte Fiera al Mast di Bologna, il mega spazio culturale ed espositivo voluto dalla presidente di Coesia, Isabella Seragnoli.
È aperta fino al 3 maggio “Emil Otto Hoppé: Il Segreto svelato”, mostra dedicata a uno dei più importanti fotografi dell’epoca moderna a cui, tra l’altro, la National Portrait Gallery di Londra dedicò una personale quattro anni fa. Si tratta di 200 immagini scattate nelle realtà industriali di vari paesi del mondo tra il 1912 e il 1937, un lavoro a cui si dedicò dopo aver fondato il London Salon of Photograph e aver vinto il premio Regular, per la prima volta presentato in Italia.
[[ge:rep-locali:espresso:285144601]]Le foto sono rimaste a lungo nascoste in un archivio londinese. La mostra è curata da Urs Stahel, per vent’anni direttore del Fotomuseum di Winterthur, e presenta l’indagine della seconda rivoluzione industriale realizzata da questo fotografo anglo-tedesco da dietro l’obiettivo.
Un viaggio dove le mutevoli lande dell’industria ospitavano mastodontiche costruzioni e minuscoli operai, piccoli ingranaggi di ferventi cantieri: un paesaggio che avrebbe stravolto i decenni a venire e di cui Hoppé era ben conscio. Accanto alle fotografie industriali, il Mast presenterà una serie di proiezioni digitali di immagini dell’autore dedicate ad altri temi, dalle tipologie umane ai nudi, ai ritratti di personaggi celebri. Hoppè riuscì a immortalare figure come Ezra Pound, il re Giorgio V, Filippo Tommaso Marinetti e Albert Einstein.
Cultura
4 febbraio, 2015Al Mast di Bologna la mostra dedicata a uno dei più importanti fotografi dell’epoca moderna
Fabbrica a misura d'artista nelle foto di Emil Otto Hoppé
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