
L'Espresso pubblica la foto del cimitero “segreto” e racconta che Priebke è sepolto vicino ad un medico, morto nel 1942 e ad una neonata deceduta durante il parto alla vigilia di Natale di 53 anni fa. E poi alcuni pregiudicati morti in carcere e lasciati lì dai familiari.
ESPRESSO+ LEGGI L'ARTICOLO INTEGRALE
Il camposanto è situato su una collinetta, dove quasi un secolo fa è stata costruita una piccola cappella, ormai diroccata, attorno alla quale è poi sorto il cimitero. Il lembo di terra è protetto da un muro alto poco più di due metri, e vi si accede da un cancello. Si contano circa cento croci di ferro arrugginite, più altre in legno ormai fradice, piantate nel terreno, allineate in file da otto, sulle quali però non è scritto alcun nome. L’erbaccia copre tutto. Non c’è alcuna manutenzione. E non c’è alcun segno di affetto sulle tombe: né un fiore reciso, né una lapide sistemata. Neppure un nome o una foto. Dimenticate da decenni, queste salme riposano anonime. Il paradosso: in vita il boia evitò la galera, ma le sue spoglie adesso ci rimarranno per sempre.
Per sottrarre la salma dell'ex ufficiale nazista ad azioni vandaliche o agli omaggi dei neonazisti, due anni fa venne deciso che la tomba sarebbe stata coperta dal segreto di Stato. Quindi è stata portata in un carcere e qui seppellita. Un luogo che “l’Espresso” ha scovato. Già nel novembre del 2013 Ezio Mauro su “Repubblica” aveva rivelato che la tomba si trovava all’interno di un carcere, raccontando anche il viaggio che venne fatto compiere alla salma da Roma fino alla sua misteriosa destinazione finale.
L'articolo completo su l'Espresso in edicola da venerdì 10 luglio e, da oggi, online su Espresso+