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Football Leaks: chi è davvero Kia Joorabchian, il manovratore dell'Inter

Affari con gli oligarchi russi, accuse di riciclaggio, un fondo alle Cayman. Cosa si scopre nei documenti dell'inchiesta internazionale sul calcio a proposito dell'agente preferito dai nerazzurri

Gli spaghetti non sono più trendy? La nuova moda a Londra è il cibo coreano? Nessun problema: Kia Joorabchian, l’agente di calciatori a cui si è affidata la nuova Inter in versione cinese, non è tipo che si affeziona.

Appena ha capito come andavano le cose, il procuratore con doppio passaporto (iraniano e britannico) ha chiuso il suo locale italiano, Babbo Restaurant, e in meno di un mese ne ha aperto un altro. Anzi, tre. La catena si chiama Jinjuu, in coreano “perle”. Cucina affidata alla chef Judy Joo, ex Goldman Sachs prestata ai fornelli dei reality-show britannici. Zone scelte per l’avventura culinaria: Mayfair ?e Soho, tra le più costose di Londra. Senza dimenticare il terzo ristorante, piazzato sulla California Tower di Hong Kong. Insomma, roba da ricchi.

Tanto da far sorgere la domanda: come ha fatto il figlio di un venditore d’auto iraniano emigrato in Europa a raggiungere tanto sfarzo? ?Di sicuro il 45enne nato a Teheran, scappato insieme alla famiglia dopo la rivoluzione khomeinista, ha sempre seguito lo stesso principio: va’ dove ti porta il denaro. E così, con la stessa velocità con cui ha rimpiazzato la “lasagna al ragù di chianina” con il “whole baby Corean fried chicken”, Kia ha cambiato i clienti nel mondo del calcio. Dopo i russi, ora l’agente anglo-iraniano ha deciso di puntare sui cinesi, ?i nuovi ricchi nel mondo del pallone. Soprattutto quelli di Suning, il gruppo che ha comprato l’Inter.

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Risultato? Secondo quanto raccontato ?dai giornali negli ultimi mesi, Kia è stato l’artefice del calciomercato nerazzurro. ?Fuori Roberto Mancini, dentro l’olandese Frank De Boer (ora già rimpiazzato da Stefano Pioli). E poi i calciatori: il campione d’Europa João Mário e la promessa brasiliana Gabriel Barbosa, in arte Gabigol, che per la verità di reti non è ha ancora segnata una. Fatti due conti, Joorabchian ha fatto spendere all’Inter quasi 90 milioni di euro. Un mercato stellare. Con risultati finora ?a dir poco deludenti, visto che ?i nerazzurri sono bloccati ?a metà classifica.

Gabriel Barbosa

L’alleanza fra Kia e i cinesi ?non può sorprendere. L’agente con la passione per i ristoranti, d’altronde, è da sempre un pioniere. Basta andare indietro nel tempo per capire qual è ?la sua specialità. È il 1999. Joorabchian ha meno di trent’anni ma si comporta ?già come un businessman navigato. Attraverso una società offshore delle British Virgin Islands compra il quotidiano russo Kommersant. E lo rivende poco dopo a Berezovsky. Boris, Berezovsky: l’oligarca trovato morto a Londra, nel 2013, nella sua vasca da bagno. Un nome ricorrente nella carriera di Joorabchian. Come quello ?di altri due milionari dell’Est trasferitisi Oltremanica: il patron del Chelsea, Roman Abramovich, e il paperone georgiano Badri Patarkatsishvili. Entrambi ?di origine ebraica. Entrambi coinvolti in un’indagine della magistratura brasiliana che ?ha cercato di capire se Kia fosse la loro testa di legno in Sudamerica, la persona usata per riciclare denaro sporco nel calcio.

Già, perché una decina di anni fa, con la società inglese Msi, Joorabchian ha segnato l’ingresso ufficiale nel mondo del pallone dei fondi d’investimento. In particolare dei Tpo (Third-party ownership), meccanismi ora vietati dalla Fifa, ma che fino al 2014 hanno permesso a chiunque di diventare proprietario di calciatori. Nel 2004 la Msi firma un accordo per finanziare il club brasiliano ?del Corinthians. In più, compra i diritti economici di diversi giocatori finiti al Corinthians stesso, tra cui due giovani argentini destinati a diventare stelle mondiali: Carlos Tevez, passato anche per la Juventus, e Javier Mascherano. L’indagine brasiliana è finita nel nulla: due anni fa, quando Berezovsky e Patarkatsishvili erano già morti, i giudici di San Paolo hanno assolto tutti gli indagati. La passione di Joorabchian per il calcio non ?si è però spenta. E nemmeno quella per i Tpo, nonostante oggi siano vietati.

I documenti di Football Leaks rivelano che l’agente iraniano ha fondato Sports Invest Fund, un fondo con uffici a Londra, sede fiscale alle Cayman e un obiettivo: «Acquistare i diritti economici di giocatori». Tpo, dunque.

Peccato che il fondo sia stato attivo almeno fino ?a marzo del 2015, quando la pratica era già stata bandita. Un problema? Neanche per sogno. Kia e compagni - direttore è l’ex amministratore delegato del Manchester City, John MacBeath, mentre a capo degli agenti c’è il procuratore brasiliano Giuliano Bertolucci - presentano infatti ai loro potenziali clienti una soluzione semplice. In una brochure inviata al Porto, Sports Invest scrive: «Al fine ?di essere pienamente compatibile con le regole Fifa sulla proprietà dei calciatori, ?il fondo acquisterà un club calcistico, probabilmente ?in Inghilterra, così da poter comprare i cartellini dei giocatori». In gergo si chiama Tpi, Third-party investment, ma la sostanza non cambia: lo scopo resta quello di diventare proprietari occulti dei calciatori.

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Il club inglese alla fine è stato comprato? Questo, dai file di Football Leaks, non emerge. Di certo ai suoi sottoscrittori Kia garantisce rendimenti elevati. L’agente preferito dall’Inter scrive infatti di aver guadagnato 170 milioni di euro in quattro anni grazie ai trasferimenti di alcuni giocatori. Nella lista oltre a Tevez e Mascherano vengono citati David Luiz, Willian, Ramires, Oscar, Paulinho. Tutti brasiliani passati per il Chelsea di Abramovich. Dai file di Football Leaks emerge che Kia ha avuto un ruolo anche nella compravendita di altri giocatori.

Tra questi c’è l’attaccante del Milan, Luiz Adriano, arrivato in Italia dal club ucraino dello Shaktar Donetsk. Nel caso della punta rossonera, Joorabchian era l’agente del Milan. Diversa la vicenda di un altro brasiliano, il difensore Kenedy, acquistato l’anno scorso proprio dal Chelsea e girato in prestito ?al Watford, il club inglese controllato dalla famiglia Pozzo, proprietaria anche dell’Udinese. A vendere il giocatore al Chelsea non è stato però il Fluminense, la squadra dove giocava Kenedy, ma la Almax Sports Management, una società registrata alle British Virgin Islands legata proprio Joorabchian, come confermano le carte ?di Football Leaks.

Joao Mario

Oltre al Chelsea, l’agente iraniano ha iniziato a lavorare parecchio anche con i cinesi ? di Suning, proprietari in patria dello Jiangsu e dell’Inter. Un’occasione da non perdere per Kia, che infatti ha messo ?a segno subito alcuni colpi. ?Al Jiangsu sono finiti due suoi clienti: Ramires, venduto per 28 milioni, e Alex Teixeira, piazzato a 50 milioni.

La relazione con l’Inter è invece più sfumata. Né l’agente né il club nerazzurro hanno confermato all’Espresso se esiste un rapporto professionale fra le parti. Ufficialmente il procuratore non rappresenta Gabigol ?né João Mário, tantomeno ?De Boer.

Dai Football Leaks emergono però particolari inediti. Quando l’Inter lo ha acquistato dallo Sporting Lisbona, il 25 per cento di João Mário era di un fondo: il Quality Football Fund Ireland Limited, che aveva comprato la quota nel 2012 per 400mila euro. Considerando che per il 100 per cento del centrocampista l’Inter ha pagato 50 milioni, il profitto per il fondo è stato di 12,1 milioni di euro. Un rendimento del 134,5 per cento. Chi c’è dietro Quality Fund? Mistero. Alcuni ipotizzano un ruolo di Abramovich, che non ha mai confermato. Di certo i gestori del fondo, almeno fino al 2011, erano due personaggi molto noti nel mondo del calcio. Il super agente Jorge Mendes. E Peter Kenyon, ex amministratore delegato del Chelsea di Abramovich.

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