San Giovanni a Teduccio, periferia Est di Napoli, è tra le zone più a rischio. Il degrado è ovunque. E l'abbandono scolastico è alto. Eppure c'è chi resiste e prova a dare un'alternativa ai ragazzi. Per salvarli dalla strada. E dai clan. Sos Scuola è il progetto che in questi giorni darà nuova vita all'istituto del quartiere, raro esempio di condivisione della zona
San Giovanni a Teduccio, periferia Est di Napoli. Zona difficile. Nota alle cronache soprattutto per la violenza della camorra e di arsenali rinvenuti avvolti nelle coperte di lana. Oppure, ultimamente, per l'arrivo del colosso Apple, che offrirà, si spera, nuovi posti di lavoro. Sarà. Intanto però prima di arrivare nel mercato del lavoro i ragazzi che vivono da queste parti sono costretti a una lotta quotidiana. Ogni giorno hanno di fronte una scelta dilaniante: il bene o il male. Per questo è proprio da qui che la lotta ai clan deve ripartire. E qui che i ragazzi devono trovare l'alternativa che può strapparli dal crimine.
Con questo obiettivo il progetto “Sos scuola” promosso dall'associazione no profit “Alveare per il sociale” approda a San Giovanni. È il sesto intervento di un percorso iniziato alcuni anni fa e che ha già toccato Palermo, Roma, L'Aquila. Per una settimana l’istituto “Sarria-Monti” sarà il centro di un campus creativo che coinvolgerà insegnanti, alunni, genitori, associazioni e artisti.
[[ge:rep-locali:espresso:285204219]]Un vero e proprio restyling dal basso, in cui sarà coinvolto anche il celebre street artist napoletano Gianluca Raro. Tra capannoni abbandonati, edifici che cadono a pezzi, la scuola è tra i pochissimi luoghi in grado di proteggere i giovani. Una scuola però oltre che ospitare deve formare. E deve dare anche l'immagine di un luogo dove si celebra la bellezza, nemica numero uno delle mafie. Così per ridare colore e, quindi, credibilità alla scuola fino al 31 maggio il progetto cambierà radicalmente volto alla struttura. I colori ruberanno spazio al grigio fatiscente.
Per una settimana volontari, insegnanti, alunni, genitori, associazioni e artisti si dedicheranno a restituire senso attraverso l'arte. Gli spazi saranno rinnovati. Pennelli, bombolette, palette e martelli, contro il degrado e la malavita. Il piano è stato condiviso anche con la Facoltà di Architettura dell’Università Federico II e con i giovani architetti dell’associazione “Colla”.
Per tutta la durata dei lavori di “ristrutturazione” l’istituto resterà aperto al quartiere, offrendo ogni genere di attività: incontri, letture di favole, laboratori creativi, musica, spettacoli circensi e sport. Gli interventi riguarderanno entrambe le sedi dell’istituto, che attualmente ospita 857 studenti divisi tra le scuole dell’infanzia e primaria del plesso “Sarria” e la scuola secondaria di I grado del plesso “Monti”. Poi ci saranno i murales creati dal più noto street artist napoletano, Gianluca Raro, famoso per i suoi interventi nel quartiere di Scampia. E poi giochi a terra, sedute, fiori, cespugli e orti realizzati con materiali di recupero.
La riqualificazione continuerà all’interno e riguarderà due aule della scuola dell’infanzia e il terzo piano del plesso “Monti”, dove sorgerà un grande atrio “spassatiempo”: perché l'obiettivo non è solo ridisegnare le aule, ma offrire opportunità di crescita e condivisione ai ragazzi di questa zona infestata dalla delinquenza. «Ci auguriamo che questo sia solo l’inizio» spiega la direttrice scolastica dell’istituto “Sarria-Monti”, Donatella Valentino, «La speranza è che il Comune di Napoli ci aiuti, anche dopo la fine del campus, a rendere le nostre scuole un luogo più bello, in cui tutti, soprattutto i bambini, potremo stare meglio». Lo chiedono soprattutto gli alunni dell’istituto di San Giovanni a Teduccio, costretti a fare i conti, spesso, con carenze economiche e scarso livello culturale, in cui spesso almeno uno dei genitori è tossicodipendente o detenuto per reati di camorra.
«La decisione di portare il nostro progetto “S.O.S. Scuola” a Napoli nasce dal desiderio di provare a innescare un cambiamento dal basso in un territorio in cui le scuole possono davvero fare la differenza» osservano i fondatori dell’associazione “Alveare per il Sociale” Paolo Bianchini e Paola Rota « E in cui invece, purtroppo, il tasso di dispersione scolastica è tra i più alti d’Italia».
Secondo gli ultimi dati Istat (2013), la Campania è infatti terza, dopo Sardegna e Sicilia, per percentuale di abbandono scolastico: 21,8 per cento. Ben lontana quindi dalla soglia del 10 per cento fissata come pilastro dalla Strategia “Europa 2020”. Il peso negativo di Napoli in questa statistica è forte.
Gli ultimi dati del Comune dicono che il numero di alunni che sfuggono all’obbligo scolastico è in preoccupante aumento: gli studenti inadempienti per la scuola primaria sono infatti passati dallo 0,15 per cento del 2002-2003 allo 0,31 per cento del 2014-2015; quelli della scuola secondaria di I grado dall’1,05 per cento all’1,30 per cento. San Giovanni, insieme a Scampia, è tra le aree più colpite dall'abbandono.
Finché la dispersione resta alta, i clan avranno vita facile nel reclutamento di manodopera a basso costo. Rendere le scuole luoghi accoglienti, dove condividere esperienze e non solo programmi didattici, è una strada per interrompere il proselitismo dei boss sempre più agguerriti e violenti. Sos Scuola ci prova, «provando a dare a questi ragazzi una scuola all'altezza dei loro sogni». Per una volta, i loro desideri sono al centro del dibattito. Anche questo vale un goal contro i criminali.