«Zio Totò sempre nel mio cuore», «È un grande uomo d’onore e come lui oggi non esistono più», «Grande uomo! Tanta ammirazione, l’unico in grado di gestire veramente l’Italia per anni». Sono solo alcuni dei commenti che molti utenti dei social network stanno scrivendo per rendere omaggio al boss di Cosa Nostra

È morto Totò Riina, ma la cultura mafiosa degli italiani gode di piena salute. E basta fare un giro sui social network per rendersene conto. «Zio Totò sempre nel mio cuore», «È un grande uomo d’onore e come lui oggi non esistono più», «Li potrai ammazzare una seconda volta sti sbirri di merda», «Grande uomo! Tanta ammirazione, l’unico in grado di gestire veramente l’Italia per anni». Sono centinaia i commenti che, tra cuoricini e faccine tristi, inondano le pagine Facebook dedicate al capo dei capi, morto a 87 anni nella notte tra 16 e 17 novembre. Un omaggio – continuo e spesso sgrammaticato – all’uomo che ha trasformato la criminalità organizzata siciliana in un’organizzazione terroristica e che ha passato gli ultimi 24 anni al 41 bis (il regime di carcere duro, ndr), dove stava scontando le decine di ergastoli a cui è stato condannato per le stragi, le bombe e gli omicidi eccellenti da lui voluti.
[[ge:rep-locali:espresso:285303788]]
[[ge:rep-locali:espresso:285303235]]24 anni di carcere in cui non ha mai parlato, non ha svelato nomi, complicità, connivenze. Riina si porta nella tomba tanti segreti. E sui social gli rendono onore per questo: «Zi Totò sei un uomo. Qua a Napoli tutti burattini: due giorni di questura e fanno succedere il finimondo», «Uomo coerente. Di questi tempi è raro», «Totò fino alla fine è rimasto muto. Riposa in pace uomo d’onore». C’è poi chi lo considera «l’unico vero vanto della Sicilia», chi si lascia andare alla nostalgia del “quando c’era lui le cose andavano meglio”, chi “grida” «Riina è morto, viva Riina». E ancora chi vuole organizzarsi per essere presente alle esequie: «Informatemi del funerale se si fa nel suo paese, per organizzarmi per andarci grazie. Tantissime condoglianze alla famiglia, baciamo le mani». Ogni tanto qualche utente commenta indignato per le dimostrazioni d’affetto, le condoglianze, gli omaggi. Ma viene subito rimesso in riga: «Certa gente non capisce che prima di parlare male del grande capo dovrebbe lavarsi la bocca con l’acido». E riprende subito dopo il vergognoso saluto al mafioso, stragista, omicida Totò “u curto”.