Il lavoro di cittadinanza di Renzi, il reddito del M5S, l'assegno di sopravvivenza di Berlusconi: ecco i piani per aiutare le fasce più deboli
Matteo Renzi ha annunciato di voler «rivoluzionare il nostro welfare» parlando di «
lavoro di cittadinanza» anziché di reddito. «Non un piano di lavori socialmente utili di massa ma una sfida culturale», ha specificato il suo economista di fiducia Tommaso Nannicini, «una visione per tenere insieme crescita e inclusione sociale attraverso ?un menù di policy diverse che favoriscano l’attivazione e mettano al centro il capitale umano.
Ad esempio, servizi di riattivazione sociale con offerte formative che trovino sbocchi lavorativi, una dote messa dallo Stato che si spende per un processo formativo in un circuito di soggetti, un esonero contributivo individuale che il giovane si porta dietro in qualunque azienda». Finora, con Renzi al governo, ci sono stati gli assegni da 800 euro per i nati dal primo gennaio 2017, con un limite di Isee imposto in un secondo momento; i bonus baby sitter e asilo nido; la 14esima alle pensioni più basse (sette miliardi di euro in tre anni); la legge per il “dopo di noi” per le famiglie di persone disabili; il bonus da 240 a 960 euro per chi percepiva un reddito fra gli 8.000 e i 26 mila euro; e i famosi 80 euro che sono stati dati a 11,6 milioni ?di italiani, ma 966 mila hanno dovuto restituirli in toto e altri 765 mila in parte.
Il disegno di legge per il reddito di cittadinanza presentato tre anni fa dal
Movimento 5 stelle prevede invece l’istituzione di un contributo per chiunque viva sotto la soglia di povertà relativa. La soglia di riferimento è di 780 euro al mese per una persona che vive da sola. Il costo totale dell’intervento è stato quantificato dagli stessi cinque stelle in circa 17 miliardi di euro all’avviamento. L’assegno è condizionato ad alcuni obblighi per i beneficiari: l’iscrizione ai centri per l’impiego territoriali; la ricerca attiva di un lavoro; la frequenza di corsi di formazione; la partecipazione «a progetti sociali organizzati dal Comune per non più di 8 ore a settimana». Al terzo rifiuto consecutivo di un’offerta di lavoro «ritenuta congrua» (ovvero attinente alle competenze, retributivamente in linea con le mansioni precedenti e non distante più di 50 chilometri), il destinatario perde gli aiuti. Il reddito di cittadinanza non è pignorabile.
Anche
Silvio Berlusconi è tornato a parlare di welfare, annunciando il suo “piano Marshall” per i più deboli. Il leader di Forza Italia parla di famiglie, non di singole persone, e di un “assegno di sopravvivenza” che integri il reddito familiare ?per chi vive sotto la soglia di povertà. Il piano dovrebbe essere presentato ?nelle prossime settimane.