Pubblico e privato che si mescolano su Instagram, in una narrazione favolistica. Dove i protagonisti sono sempre maschi

Speriamo che non vada oltre il privato-pubblico del ministro dell’Interno Matteo Salvini apparso in un selfie dei tempi felici su un letto disfatto. Lui diversamente vestito e in una posa da riposo del guerriero che non ha fatto la guerra ma altro, addormentato vicino alla fedifraga o ripudiata (non è ancora chiaro) in evocativo accappatoio Elisa Isoardi, tosta conduttrice della Prova del cuoco di Rai Uno. Colei che l’aveva introdotto nel mondo della stampa familiare, Bibbia per l’esercito di donne lettrici in genere poco avide di noiosi resoconti politici dei grandi giornali nazionali contribuendo alla sua nuova immagine pop e lanciando una versione del torvo leghista in un umano innamorato e ridens.

Si sono lasciati dunque. L’annuncio via Instagram non ha turbato i mercati e non ha fatto salire lo spread. Il paese ha ben altre patate bollenti di cui preoccuparsi. Il calcolo delle pensioni si spera esatto, le promesse non mantenute, le balle spaziali, il Contratto sventolato neanche fossero le leggi di X Factor. Però la storia amorosa della coppia Salvini-Isoardi ha svelato arcani antropologici del cambiamento in un governo fatto più che mai di maschi, due soprattutto, dove le poche rappresentanti femminili, 5 ministre, due della Lega, politicamente hanno il lasciapassare al massimo per un filin di voce.

Attraverso i social è passato un modello che sarà pure artatamente studiato, ma non lascia speranze sull’interpretazione del ruolo del genere femminile da parte del vice premier. Durante la relazione, la bella Elisa posta foto mentre prepara al suo amato leggeri manicaretti come cassoeula, polente e salsicce, con sullo sfondo il focolare acceso, in un tripudio di poesie, lei, mazzi di fiori, lui, frasi allusive insieme. Fino all’indimenticabile immagine della conduttrice in versione casalinga pinza in testa e décolletté in vista mentre combatte la battaglia con il ferro da stiro e il colletto della camicia di lui. Manca solo il Wilma dammi la clava da parte di Matteo Flinstone.

Ora che la separazione è pubblica , Salvini si dichiara « triste» e mostra sempre via Instagram la malinconia di ravioli al burro in solitaria - altro che le leccornie da trigliceridi - dopo aver dato la sua versione dei fatti. Lui ha amato, perdonato (più di un anno fa, un’altra crisi con i baci di lei a un avvocato, categoria più pantofolaia dei politici) e ci ha creduto fino in fondo ma «peccato qualcuno ha altre priorità». Possibile interpretazione di acuti psicologi e di una corrente di pensiero femminista anche padana lei pensa alla carriera e non a fare un corso d’inamidatura per stirare meglio.

La crisi amorosa (non si sa se rientrerà o è finita davvero) provocherà qualche nervosismo in più sul rapporto non proprio di ferro con l’alleato grillino? L’umor nero di Salvini già di per sé assai impaziente e ringhioso (non riempie di gioia essere definiti da Oliviero Toscani a “Un giorno da pecora” «pover’uomo, fa la figura del cornuto» e la battuta pare abbia fatto il giro di Bruxelles) non aiuta in un momento politicamente e economicamente complicato.

Restano altre minute considerazioni sul salto inaudito della comunicazione del privato politico. Non era mai successo che un politico mettesse in piazza i propri problemi sentimentali. Dal buco della serratura delle intercettazioni di berlusconiana memoria si è passati ai tweet di Salvini metà desnudo nell’alcova. Nemmeno Nicolas Sarkozy che aveva vissuto pubblicamente la fine e gli inizi dei suoi amori o Donald Trump erano arrivati a tanto (speriamo che ci sia evitato lo choc del presidente a letto con il chilometrico riporto sciolto sul cuscino).

Isoardi ha dichiarato a “Chi “ che la relazione era finita due mesi e mezzo fa. Eppure all’inizio di settembre al Festival di Venezia erano apparsi molto innamorati. E chissà se la foto in camera da letto è stata fatta all’insaputa di Salvini. In ogni caso dopo la sparizione della fidanzata di Giuseppe Conte e quella di Luigi Di Maio, ci è sparita anche la Isoardi. È l’amore ai tempi dei gialloverdi.