Superberlusconiana, conservatrice sui diritti per gli omossessuali, aperta al sesso per i detenuti, a favore dell'autonomia del Veneto. Così si è raccontata la seconda carica dello Stato, a cui Mattarella ha affidato il mandato esplorativo, lungo gli anni del suo impegno politico

“Difficile dire di no”. La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, lo aveva già detto qualche giorno fa che sarebbe stata pronta ad accettare un mandato esplorativo da parte del Presidente della Repubblica qualora questi glielo avesse conferito.

Nata a Rovigo il 12 agosto 1946, Casellati ha vissuto lungamente a Padova dove ha esercitato la professione di avvocato insieme al marito Giambattista Casellati. Si è specializzata in cause di divorzio, occupandosi anche della rottura tra Stefano Bettarini e Simona Ventura. Docente in diritto ecclesiastico, è entrata in politica nel 1994 accanto a Silvio Berlusconi quando l'ex Cavaliere decise di “scendere in campo”. È stata sottosegretaria alla Salute dal 2004 al 2006 (governi Berlusconi II e III) e alla Giustizia dal 2008 al 2011 (governo Berlusconi IV). Nel 2014 è eletta membro del Consiglio Superiore della Magistratura e vi rimane fino al 24 marzo 2018, quando diventa presidente del Senato.

Dieci dichiarazioni rese nel tempo alla stampa aiutano a capire le posizioni della seconda carica dello Stato.

Da sottosegretario alla Salute:
«Nel ’93 mi colpì un’'intervista di Berlusconi in cui diceva che, se avesse dovuto votare per il sindaco di Roma, avrebbe scelto Fini anziché Rutelli. Mi piacque il coraggio. “Questo ha i connotati”, mi sono detta. Ora la politica mi piace e spero di continuare».
Intervista a Il Giornale, 23/5/2005 


Da sottosegretario alla Giustizia:
«Si dovrebbe pensare anche alla vita sessuale dei detenuti. La riabilitazione è un percorso complesso che non può non comprendere, oltre agli aspetti del lavoro, della cultura, della formazione, anche la sfera dell'affettività. Interrompere il flusso dei rapporti significa separare l'individuo dalla sua stessa storia personale. Sono convinta che quando si comprime un istinto naturale quale appunto quello sessuale, il rischio di una polarizzazione non desiderata, e spesso imposta dall'ambiente, diventi concreto. Occorre permettere perciò ai carcerati di mantenere un'affettività normale e completa».
Intervista ad Affari Italiani, 10/4/2010 

Rispondendo a Marco Travaglio  che la attaccava sull'assunzione di sua figlia al Ministero della Salute: «Mia figlia si è licenziata da un lavoro a tempo indeterminato a Publitalia per lavorare un anno con me e darmi una mano per un rapporto fiduciario al ministero come capo segreteria. Ci ha anche rimesso economicamente».
Otto e Mezzo, 11/4/2011.

Con riferimento a Silvio Berlusconi: “Mai sentite barzellette oscene da lui.”  Dopo che Giuseppe Cruciani gliele fa ascoltare, afferma: “Fermarsi a questioni del genere è poca cosa”.
La Zanzara, Radio 24, 19/4/10201

Da senatrice:
Con riferimento alla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi in applicazione della legge Severino: “Le leggi penali non possono essere applicate retroattivamente. Berlusconi non c'entra niente, avremmo fatto questo ragionamento con qualunque altra persona. È un principio di civiltà giuridica. Berlusconi è stato condannato ma secondo noi questa legge su di lui non è applicabile.
Otto e Mezzo, La7, 9/11/13

Da consigliere del Csm:
«La famiglia non è un concetto estensibile. Lo Stato non può equiparare matrimonio e unioni civili, né far crescere un minore in una coppia che non sia famiglia. Le diversità vanno tutelate ma non possono diventare identità, se identità non sono». Al convegno “La famiglia è una. I diritti sono per tutti”, promosso a Roma dall’associazione "Italia più". 28/1/16 

Sul metodo di elezione dei membri del Csm scelti dalla magistratura: «Forse è il momento di prevedere un meccanismo nuovo che metta al riparo il Csm da logiche parapolitiche come quelle determinate dalle degenerazioni delle correnti della magistratura....il sorteggio serve ad allentare il vincolo tra eletti e correnti.....non mi illudo che possa eliminare ogni influenza sulle elezioni, ma certamente è l’unica soluzione per ridurne l’incidenza garantendo una maggiore imparzialità della composizione dell’organo di autogoverno».
Colloquio con Il Fatto Quotidiano, 15/7/2016 

Da presidente del Senato:
«La scelta che avete compiuto, eleggendo per la prima volta una donna alla presidenza di questa Assemblea, rappresenta per me una responsabilità che non posso celare dietro nessun preambolo di circostanza…Un onore, oltre che come detto una responsabilità, che sento doveroso condividere proprio con tutte quelle donne che con le loro storie, azioni, esempio, impegno e coraggio, hanno costruito l'Italia di oggi; un grande Paese democratico e liberale in cui nessun obiettivo, nessun traguardo è più precluso»
Discorso di insediamento, 24/3/2018

«Mi faccio chiamare "il presidente". Non c'è bisogno di un articolo femminile per richiamare la parità. La parità è sostanza, non forma. Richiami ad articoli femminili o sostantivi cacofonici evocano battaglie veterofemministe ormai superate dai tempi».
Intervista a Matrix, Canale 5, 4/4/18

Sull'autonomia del Veneto: «Mi auguro che il governo che verrà ponga il tema come una priorità dell'agenda politica perché c'è la necessità reale di un completamento di questo riassetto».
Conferenza stampa dopo una visita istituzionale alla Regione Veneto, 6/4/2018