Via del Plebiscito, Palazzo Grazioli, Terrazza Reti, pochi piani più su dell'abitazione nonché ufficio privato del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: sarà proprio lì – ironia della sorte – che giovedì 30 giugno la Roma del potere politico, delle lobby, degli intrighi di palazzo, farà la festa al berlusconismo morente.
"Bye Bye Palazzo Grazioli": è questo il tema del party organizzato da Reti, società italiana di lobbying e public affairs nata nel 2000 da un'idea di Massimo Micucci, Antonio Napoli e Claudio Velardi. Sì, proprio lui: il lobbista bipartisan, lo spin doctor tanto del centrosinistra quanto del centrodestra consulente politico di Massimo D'Alema ma anche responsabile della campagna elettorale di Gianni Lettieri nelle ultime elezioni amministrative napoletane ( della Polverini un anno fa).
"Le ultime amministrative sono state una sorpresa: perdono i partiti, gli establishment, le organizzazioni complesse. Vince la mobilitazione spontanea, la partecipazione motivata da un bisogno di cambiamento. L'Italia è il Paese con la più alta penetrazione di social network: siamo in 20 milioni su Facebook. Meno su Twitter, ma ci fionderemo presto pure lì. Sono quelli, Facebook e Twitter, i nuovi luoghi delle decisione?", scrive su Galassia Reti – blog ufficiale della società – Simona Bonfante dello staff di Reti. "Vogliamo essere oltre le zavorre, non solo ideologiche, da cui ci siamo lasciati tenere a terra troppo a lungo, ormai. Ed oltre anche i topos fisico-residenziali della vita politica, mediatica, civile nazionale. Insomma, Bye Bye Palazzo Grazioli", conclude Bonfante.
Ma non è dato sapere altro, ufficialmente, di come si svolgerà il funerale del berlusconismo - organizzato da Stefano Ragugini - in nome della politica partecipata.
Velardi e Micucci spiegano – tramite il loro staff – che l'evento è solo «un gioco fra amici», un gioco nato su Twitter, a colpi del misterioso ashtag #bbpg (ovvero "Bye Bye Palazzo Grazioli"), la cui conclusione naturale sarà appunto il Twitter Party in terrazza.
Comunque su Twitter, stanno partecipando, da giorni, sia i componenti di Reti, sia esperti di comunicazione politica, blogger, cronisti parlamentari e attivisti politici.
Un gioco, infine, il cui primo premio è la ‘Berluskoska', una matrioska raffigurante il Premier: se la aggiudicherà il miglior twit relativo all'evento. E non è tutto: ci saranno anche altri premi: piccole matrioske raffiguranti Massimo D'Alema, Giuliano Amato e Carlo Azeglio Ciampi. Ovvero un Presidente emerito della Repubblica e due dei possibili candidati al colle più alto, uno scenario aperto proprio dal declino del berlusconismo.
Resta una domanda, cui i burloni Velardi e Micucci – impegnati in queste ore, fra l'altro, a contendersi con gli utenti di Twitter la Berloskoska a colpi di pungenti cinguettii – non hanno voluto rispondere a noi dell'Espresso: se bisogna dire addio a Palazzo Grazioli, ai suoi festini, al suo significato politico, non sarà il caso di dire addio anche ad altri protagonisti della Prima e della Seconda Repubblica, agli "establishment auto-conservativi" - così come li definisce Ragugini sul blog - in nome di una più ampia e partecipata scelta politica?
In Internet:
Blog Galassia Reti:
Post sulla berluskoska
Post sul Twitter Party
Logo jpg dell'evento
Video invito al Twitter Party