«Se la persona sbagliata dice la cosa giusta»: lo Spiegel difende la frase di Oettinger
Il settimanale tedesco ammette il passato da gaffeur del commissario Ue al Bilancio, ma ne giustifica le affermazioni sull'Italia. Intanto su alcuni giornali internazionali si ragiona sui rischi di nuove elezioni nel nostro Paese
Critiche sempre più forti. Lo stato di incertezza che regna in questo momento nella politica italiana sta provocando malumori anche tra i principali giornali internazionali. In particolare il settimanale tedesco Der Spiegel, già durissimo nei giorni scorsi nei confronti del nostro Paese, rincara la dose: «Se la persona sbagliata dice la cosa giusta» è il titolo dell'editoriale del corrispondente da Bruxelles Markus Becker. L'uomo sbagliato è Günther Oettinger, il commissario europeo al Bilancio; la cosa giusta è la frase che ha pronunciato ieri durante un'intervista (riassunta in modo sbagliato dal giornalista della Deutsche Welle), che ha scatenato un putiferio in Italia. Salvini e Di Maio hanno risposto offesi: «Pazzesco, a Bruxelles non conoscono vergogna!» aveva twittato il segretario della Lega. «Questa gente tratta l'Italia come una colonia estiva dove venire in vacanza» gli aveva fatto eco il leader pentastellato.
Ma allo Spiegel non ci stanno e rispondono per le rime: «Pazzesco? Vergogna? Colonia estiva? Questa è la tattica che i populisti amano usare: trasformare la verità nel suo opposto». E ancora, sulla frase incriminata: «Niente di quello che Oettinger ha detto è sbagliato. Né che i mercati potrebbero reagire infelicemente alla politica fiscale ed economica irresponsabile, né che si dovrebbe sperare in una certa comprensione degli elettori di quanto sta avvenendo». Per Becker c'è un solo problema: la frase l'ha pronunciata un noto gaffeur e questo non farà altro che «aiutare i nemici della verità».
Voci perplesse iniziano a farsi sentire anche oltreoceano. In un'editoriale comparso sul sito del New York Times, la scelta di Mattarella di bloccare il governo Lega-5 Stelle è una «scommessa audace», che però non ha calmato gli investitori internazionali: «I rendimenti delle obbligazioni bancarie italiane sono saliti bruscamente per i timori di un'altra elezione, che potrebbe potenzialmente dare una maggiore forza ai partiti populisti e costituire una nuova minaccia di abbandono dell'euro da parte dell'Italia». A New York si augurano che un eventuale ritorno alle urne possa trasformarsi invece in un'occasione: «La scelta del presidente Mattarella, almeno, offre agli elettori italiani una seconda possibilità di valutare le loro opzioni dopo aver intravisto cosa potrebbero significare le loro precedenti scelte». Una posizione, quella del quotidiano newyorkese, che assomiglia vagamente alla frase di Oettinger.
Il Guardian si chiede se l'Italia, il nuovo laboratorio politico d'Europa, sia «un Paese dove la democrazia liberale cambia tonalità e sprofonda sotto l'orizzonte». Questo perché «hanno vinto non uno, ma due populismi diversi» che sono stati in grado di «colpire duramente i poteri costituzionali del presidente Mattarella e questo mostra quanto siano determinati a rovesciare l'assetto istituzionale del Paese».