Medico, ipnotizzatore, massone, truffatore. Una storia avventurosa perfetta per la sua epoca: il Settecento
Sto riordinando i miei più vecchi (vorrei dire più antichi) libri: quelli che sono delle vere e proprie rarità editoriali che io lessi quando li acquistai, ma questo avvenne molti anni fa, e poi finirono nei punti meno comodi da visitare delle mie librerie casalinghe.
In questi giorni ho avuto la fortuna di ritrovarmi in mano un libro salvato da buona rilegatura ma nientemeno che del 1791. È intitolato esattamente così: “Compendio della vita e delle gesta di Giuseppe Balsamo, denominato Conte Cagliostro, estratto dal Processo contro di lui formato in Roma l’anno 1790 e che può servire di scorta per conoscere l’indole della Setta dei Liberi Muratori.
In Roma 1791
Nella Stamperia della Reverendissima Camera Apostolica”.
Naturalmente sono stato colto da notevole curiosità. Ricordavo e ricordo tuttora la storia di un imbroglione di notevole rilievo che operò proprio negli anni in cui il Modernismo andava affermandosi e la stessa vita politica, soprattutto in Francia ma anche in Inghilterra e perfino in Italia, si stava trasformando. Questo libro però andava riletto per cogliere non soltanto gli episodi abbastanza affascinanti del suddetto Cagliostro, ma anche quelli dei suoi avversari che lavoravano per la cattolicità dell’epoca. E poi erano anche gli anni in cui nascevano la massoneria con tutte le successive Sette e Scuole come i “Liberi Muratori” o le “Famiglie Carbonare”. Questi fenomeni avvenivano in varie regioni, nell’Italia del Sud, nella Francia contadina, nell’Inghilterra dei latifondisti e degli industrialisti ed anche in alcuni settori della Germania a cominciare dal Reno e dal Danubio, due fiumi che nascono a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro ma con percorsi completamente diversi: il Reno verso l’Atlantico, e la Manica, il Danubio verso il Mar Nero e il mondo turcomanno.
Cagliostro nacque in Sicilia con il nome già indicato di Giuseppe Balsamo. Restò quando aveva ancora pochi mesi di vita privo dei genitori e affidato agli zii; fu educato nelle scuole del luogo, passò i tempi dell’infanzia e della prima giovinezza ma non abbiamo fonti che indicano con precisione questo periodo della sua vita, e alla fine prese il volo. Un volo molto lungo e molto complesso, evidentemente affidato ad una mente e ad una moralità assai singolari tant’è che da Giuseppe Balsamo, come si chiamava all’anagrafe dell’epoca, assunse non sappiamo come e perché, il nome di Cagliostro al quale, pochi mesi dopo averlo inventato, affiancò anche il titolo di Conte. Un personaggio settecentesco, pienamente in linea coi tempi che erano appunto tempi di rivoluzione morale, culturale, sociale, economica. Insomma l’Europa stava cambiando le sue radici e i frutti che ne derivavano, fossero buoni e dolci o marci e cattivi.
L’inizio del libro vale la pena d’essere qui riferito: «La vita d’un uomo che nel periodo di 47 anni è stata quasi sempre involta nell’enigma e nel mistero; che riguardata da molti come un modello di eroismo, di religione e di dottrina e considerata da altri come il risultato della miscredenza, dell’impostura e dell’empietà; che nelle diverse sue strepitose vicende ha riempito tutto il Mondo della sua fama e che nella sua ultima crisi richiama a sé gli sguardi ed impegna l’aspettazione dell’Universo. Questa vita è divenuta il soggetto di una seria ed utile meditazione, ora che all’adorabile Divina Provvidenza, è piaciuto di condurla ad un punto in cui troverà materia il Miscredente, il Cattolico, l’Erudito, l’Ignorante, il mondo tutto per ravvisare il Trionfo della Fede e della Verità».
Ho citato in che modo questo cimelio editoriale introduce l’argomento. Naturalmente sono stato molto incuriosito da come quel siciliano Giuseppe Balsamo diventò il Conte Cagliostro, che cosa fece coperto da quel nome di fantasia e quale fu il suo ruolo soprattutto nella storia di Francia.
Personaggi come lui si trovavano nella società parigina molto frequentemente. Di fatto rappresentavano l’inizio della psicologia come scienza nuova, moderna, diffusa. Vi ricorderete (l’ho citato più volte in alcuni miei libri e articoli) che cosa pensava e diceva Diderot quando passava un’oretta di riposo su una panchina del Parc Royal di Parigi: «I miei pensieri vanno e vengono come le ragazze che attirano gli uomini perché fanno quel mestiere. Dunque i miei pensieri sono le mie puttane».
Naturalmente Diderot non era un cialtrone, anzi l’opposto. Cagliostro viceversa forse la pensava come lui sull’origine dei pensieri ma soprattutto si giovava della tecnica di quelle ragazze, cioè imbrogliava le persone con cui veniva in contatto e ne traeva diletto ed anche utilità economica.
Risulta che la clientela del Cagliostro era principalmente fatta da donne con le quali questa specie di mago adottava molti e diversi comportamenti: massaggi in ogni parte del corpo quando fosse indolenzito; tentativi ipnotici che a quell’epoca non avevano ancora una dimensione medica ma sfioravano quasi sempre l’imbroglio pur avendo qualche effetto sulla paziente. Leggendo alcune cose su Cagliostro, specie nei processi intentati contro di lui dalla Vigilanza Vaticana, il fascino della sua mente risulta molto agguerrito e produce a suo modo qualche risultato, a volte negativo e qualche volta positivo.
Questa fu una parte delle sue attività, quella che possiamo definire medica, anche se portata avanti da un imbroglione vero e proprio. Ma poi era attirato anche da attività che potremmo chiamare politiche. Fu attirato dai Liberi Muratori, dalla Massoneria di varie specie: quella francese ma quella soprattutto inglese perché spesso Cagliostro fu a Londra e nelle zone vicine alla capitale. La Massoneria a quell’epoca era datata dai luoghi dove sorgeva e le varie scuole di quell’Ordine differivano profondamente per il loro modo di agire, le finalità e il metodo: la Massoneria inglese differiva da quella scozzese e da quella parigina ed anche da quella napoletana e veneta. Cagliostro viaggiò molto e frequentò tutti questi luoghi riuscendo a penetrare nella loro Alta società, fatta di Nobili, di ricchi ed anche di imbroglioni. Lui era varie cose insieme, tra le quali l’imbroglione naturalmente dominava sulle altre.
A quell’epoca una delle ricerche più accanite era quella della “pietra filosofale”, qualcuno aveva inventato l’esistenza di questa materia prima che una volta trovata esercitava effetti psicologici secondo coloro si erano messi in testa la sua esistenza.
Cagliostro fu anche detenuto per qualche tempo alla Bastiglia e diventò amico del direttore di quella celeberrima prigione. Parlando con questo altolocato ma cordiale personaggio, Cagliostro previde con lui molto chiaramente che la Bastiglia sarebbe stata espugnata dal popolo il quale avrebbe messo in libertà tutti i prigionieri tranne - così sembra che abbia detto e predetto - lui che sarebbe rimasto dentro poiché la sua liberazione non giovava né ai nobili né ai poveri, né ai conservatori né ai rivoluzionari. La cosa non avvenne e in realtà il processo nei suoi confronti fu quello della Autorità vaticana. Tuttavia le sue previsioni concernenti la Bastiglia si rivelarono molto lucide per quello che poi realmente avvenne quando qualche tempo dopo la Bastiglia fu assaltata nei primi moti rivoluzionari. Era il 1789 e lì cominciò la Rivoluzione. Cagliostro fu condannato dall’Autorità Vaticana nel 1791. Evidentemente quell’epoca fu gremita da personaggi assai movimentati e di solito discutibili.