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La classifica realizzata dall'Espresso utilizza come primo parametro quello delle reazioni totali, ovvero la somma di commenti, condivisioni e like lasciati dagli utenti sulle pagine Facebook ufficiali dei vari politici. Si tratta di un valore assai più significativo rispetto a quello del numero dei fan e che aiuta davvero a capire intorno a chi ruota la discussione in Rete.
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E la graduatoria non lascia dubbi: Salvini stravince con oltre undici milioni di reazioni generate nell'ultimo mese. Dietro di lui, a grande distanza, c'è l'altro vicepremier Luigi Di Maio con circa 1,8 milioni di reazioni generate. Ma il capo pollitico dei 5 Stelle è tallonato da Giorgia Meloni, leader del partito di destra-destra Fratelli d'Italia, negli ultimi mesi in forte ascesa sui social.
Per la sinistra non ci sono buone notizie. Il nuovo segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti non sembra aver capito l'importanza dello strumento social per la campagna elettorale alle porte e, nonostante la visibilità ottenuta dopo la vittoria alle primarie, si trova solo tredicesimo nella nostra classifica con poco più di 150mila reazioni generate nell'ultimo mese. Meglio di lui fanno Laura Boldrini, dodicesima, e Matteo Renzi ottavo.
Sul nuovo numero dell'Espresso vi raccontiamo i perché del disastro digitale della sinistra, quali strategie stanno adottando i diversi partiti e chi sono i "social media manager star", da Morisi a Dettori, da Longobardi ad Alivernini, ai quali i leader hanno affidato la loro credibilità in Rete.