I sondaggi parlano di un consenso plebiscitario tra gli elettori della Lega per le posizioni del viceministro, mentre tra i 5 Stelle c'è una spaccatura

Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in conferenza stampa al Viminale. Roma, 12 luglio 2019. ANSA/CLAUDIO PERI
L’immigrazione è saliente nel dibattito politico italiano da tempo, ciclicamente riaccesa da vicende come quelle, recenti, della Sea Watch 3 e della nave Mediterranea. I sondaggi di questo periodo fotografano un’opinione pubblica schierata in maggioranza a favore della “linea Salvini” sull’immigrazione, anche se con sfumature significative. Secondo i dati Ipsos della scorsa settimana, circa 6 italiani su 10 sono molto o abbastanza favorevoli a impedire gli sbarchi sul territorio italiano dei migranti soccorsi dalle navi delle Ong (59%) mentre circa la metà, il 29%, è poco o per nulla favorevole.

È però il dettaglio per partito votato ad arricchire molto il quadro: a fronte di un consenso plebiscitario (99%) alla politica dei “porti chiusi” del ministro dell’Interno da parte degli elettori leghisti fa da contraltare la netta contrarietà nell’elettorato del centrosinistra (Pd, +Europa, Verdi) con un 81% di scettici. Siamo insomma su un terreno di netta polarizzazione, in cui l’orientamento sull’immigrazione sembra arrivare a costituire parte rilevante dell’identità politica, da una parte e dall’altra.

In questo scenario, appare critica la posizione del Movimento 5 Stelle. Non solo l’elettorato 5S, notoriamente connotato da un posizionamento ideologico articolato, è diviso sulla materia (Ipsos registra un 47% di giudizi “mediani”, cioè concentrati fra “abbastanza” e “poco” favorevoli, mentre Emg restituisce un quadro ancora più spaccato a metà). Ma lo stesso Movimento in tema di immigrazione sembra oscillare tra posizioni diverse, senza una linea univoca, chiara e riconoscibile.

Ecco perché si può dire che tanto più il “campo da gioco” del dibattito politico italiano è quello dell’immigrazione, tanto più è Salvini a trarne beneficio. Verso l’opposizione “da sinistra”, perché portavoce della linea dura sull’immigrazione (oggi maggioritaria in Italia). E verso l’opposizione dentro al governo, cioè il Movimento 5 Stelle, indebolito dalla centralità dell’immigrazione nell’agenda politica e di governo.

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