
Ricordo il momento in cui me ne resi conto per la prima volta. Avevo appena depositato al Senato una proposta di legge sul testamento biologico e volevo discuterne con i senatori della maggioranza di centro-sinistra. Una senatrice del Pd, guardandomi dritto negli occhi, affermò che era inutile incontrarsi perché la decisione era “politica”. Tradotto: la legge non si votava. Compresi in quel momento, con sgomento, la differenza tra una decisione presa sul merito e una presa sull’opportunità politica. Passo dopo passo capii quanto l’affermazione di quella senatrice era la regola nella vita dei palazzi.
E da sindaco di Roma mi capitò di condividere con un altro sindaco un momento di commiserazione reciproca. Il mio interlocutore durante una riunione mi disse: «Ignazio, devo abbellire il lungomare e sostituire la pavimentazione. Ho chiesto di selezionare materiali diversi sia di natura che di colore e la mia maggioranza mi ha fermato perché la decisione, mi hanno detto, è politica. Ma se io devo scegliere tra pietra, calcestruzzo o altro sulla base di criteri funzionali ed estetici, perché devo convocare una riunione di maggioranza?». Il perché è chiaro. La politica non è interessata all’eleganza o alla solidità della pavimentazione ma a chi verranno assegnati i lavori.
Questi pensieri mi sono tornati in mente in questi giorni. Ho già scritto su queste pagine quanto io ritenga innaturale e sbagliato presentarsi alle elezioni indicando i propri valori, affermando che mai esisterà, ad esempio, un’alleanza con il M5S e poi percorrere la strada opposta, pur invocando scenari devastanti come il pericolo di un ritorno del fascismo in Italia.
Quindi, ci è stato spiegato lo scorso agosto, l’alleanza si giustifica per il bene del Paese, e non per mantenere le poltrone in Parlamento. E, infatti, promisero solennemente che nella prima settimana la “santa alleanza” contro il fascismo avrebbe abolito gli odiosi decreti votati dalla Lega e dal Movimento Cinque Stelle che prevedono multe fino a un milione di euro per le navi che soccorrono migranti in mare evitando che affoghino e consentono l’arresto del comandante che porti in acque territoriali quelle vite salvate. Di settimane però ne sono trascorse venti, e in questi giorni il Pd ha deciso che non se ne parla proprio di abolire adesso quei decreti, ci sono le elezioni in Emilia-Romagna quindi è meglio aspettare.
Conosco l’Emilia e moltissimi elettori sono giustamente e orgogliosamente legati ai valori della Resistenza e dell’antifascismo. Siete davvero convinti, signori del Pd, che con la vostra decisione di convenienza politica decideranno di sostenervi?