L’orientamento sessuale equiparato al sadismo, masochismo, al voyeurismo: l'intervento choc in Parlamento del professor Ronco voluto dalla Lega, già ospite del discusso Congresso delle Famiglie di Verona, nella giornata di audizioni per il disegno di legge. Il primo firmatario Zan: «Ma non sono sorpreso, è una dichiarazione retriva che si commenta da sola»
L’orientamento sessuale equiparato al sadismo, masochismo, al voyeurismo. Con questi toni si dà il via alla discussione sulla legge contro l’omotransfobia che a luglio arriverà alla Camera dei Deputati. Attualmente si trova ai box di partenza dentro la Commissione Giustizia.
Oggi è partito il colorato show contro il disegno di legge “in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere”. Giornata di audizioni con i contributi di Ginevra Cerrina Feroni, professoressa di Diritto costituzionale italiano e comparato presso l'Università degli studi di Firenze, Roberto Baiocco, professore di Psicologia presso l'Università degli studi di Roma "La Sapienza" e Mauro Ronco, professore emerito di Diritto penale presso l'Università degli studi di Padova.
Proprio quest’ultimo, intervenendo in diretta streaming come obbligo di questi tempi, lancia una provocazione che lascia i deputati e giuristi sbigottiti: «Siamo di fronte a norme che vorrebbero tutelare tutte le forme di orientamento sessuale. E dottrine che vogliono staccare identità sessuale a identità biologica. Non siamo su una normativa sull’omofobia. Ma su una normativa che vorrebbe censurare le critiche contro potenziali orientamenti sessuali considerati espressioni di disturbi di carattere sessuale: voyeurismo, masochismo, sadismo. La censura di tutta una serie di opinioni che ritengo valide di critiche forti che potrebbero essere alla base di atteggiamenti violenti».
[[ge:rep-locali:espresso:285344705]]Il professor Ronco, fortemente voluto dal gruppo Lega, ospite il 29 marzo 2019 del discusso Congresso delle Famiglie di Verona, aveva già in passato espresso opinioni sulla questione. Nel 2013 per contrastare l’allora disegno di Scalfarotto aveva citato la zoofilia. “La libertà di manifestare il proprio pensiero contro la dittatura del relativismo, che vorrebbe l’equiparazione indistinta di tutte le pratiche sessuali, oggi dell’omosessualità, domani delle pratiche sadistiche e masochistiche e, infine, forse, della bestialità e di altre pratiche oggi ancora ritenute inaccettabili”, scriveva.
Eppure, l’orientamento sessuale non corrisponde a nessuna delle condotte citate (zoofilia, sadismo, masochismo ecc.). Alcune di queste sono infatti pratiche sessuali (sadomasochismo); altre sono psicopatologie (zoofilia) e spesso configurano già in parte azioni punite dal codice penale. Basta leggere i documenti dell’Organizzazione mondiale della sanità per rendersi conto che l’orientamento sessuale in senso tecnico non ha nulla a che vedere con queste condotte.
Lo spiega bene
Matteo Winkler, professore di diritto internazionale presso l'Hec Paris, che da Parigi ha seguito “turbato” la diretta in streaming: «Ho visto un Paese che sembra rimasto fermo al 2009. Il protrarsi di una narrazione vecchia di dieci anni. Tutte le volte che si parla di omosessualità ci si inventa astrazioni giuridiche che non esistono. Reclamare la libertà di espressione per paragonare l’orientamento sessuale al masochismo è davvero una bestialità» sottolinea «L’orientamento sessuale ha una sua consistenza scientifica esiste da 30 anni nei testi legislativi, nella scienza psichiatrica e medica da almeno 50 anni. Farci entrare dentro cose che accademicamente non esistono è un discorso disonesto. Una legge come quella in discussione vuole solo rafforzare tutele che esistono già in relazione ad altre caratteristiche quali la razza, l’etnia e la religione, impedirlo vuol dire non solo lasciare indifesa la comunità omosessuale ma anche le altre».
Senza mezzi termini il professore bolla come “Visione biologista” le parole del professor Ronco sulla legge che vorrebbe staccare identità sessuale a identità biologica: «Rodotà lo chiamava neo-biologismo in cui il dato biologico conta più delle scelte personali. Tutto diventa biologico. E se costruisci un’identità diversa dalla tua biologia, diventi un trasgressore. Ma la legge 164 del 1982 sulla rettificazione dell’attribuzione di sesso consente già di staccare il dato identitario dal dato biologico. La sua visione è fuori dalla realtà»
Il primo firmatario della legge, Alessandro Zan (PD) ascolta il professore Ronco attonito dall’aula di Commissione Giustizia: «Ma non sono sorpreso» sospira «È una dichiarazione retriva che si commenta da sola. Un professore di diritto penale che parla di voyerismo e sadomasochismo evidentemente uscendo dalle proprie competenze. La stragrande maggioranza dei giuristi è a favore di questa legge e c’è una piccola parte che viene invitati dai leghisti per fare uscite del genere. Ma va benissimo, un’audizione non si nega a nessuno anche se un po’ colorata».
Ha fatto meno rumore, ma resta agli atti anche l’intervento
Ginevra Cerrina Feroni, professoressa di Diritto costituzionale italiano e comparato presso l'Università degli studi di Firenze: «Offendere una persona omosessuale con epiteti volgari è una cosa; criticare le unioni civili o il matrimonio tra persone dello stesso sesso o addirittura l'adozione dei figli o la gravidanza surrogata è un'altra"»ha dichiarato. «I confini sono sempre molto sfuggenti - conclude - e allora bisogna prestare molta attenzione affinché l'accusa ricorrente di incitamento all'odio non si trasformi in una repressione del dissenso ideologico rispetto a ciò che viene assunto come verità assoluta e indiscutibile».
Feroni, anche lei voluta dalla Lega in audizione, è un nome noto alle cronache che la vedevano come possibile candidata a sindaca della città di Firenze proprio con il Carroccio. Dichiarazioni dunque in perfetta linea con il partito e ma “di poco senso” sostiene Antonio Rotelli, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze giuridiche dell'Università di Udine, «Sta guardando la questione dal punto di vista costituzionale senza conoscere il merito dalla norma penale perché la norma penale non proibirà mai di dirsi contrari a matrimonio, adozione o gpa. E neanche di farlo in maniera colorita. Tanto è vero che se uno guarda in concreto l’applicazione della Legge Mancino Reale ha un’applicazione molto limitata. Qui non parliamo di parole di odio ma crimini odio».
Su questi toni continua a passi spediti l’iter del progetto di legge Zan. Nelle prossime sedute (martedì, mercoledì e giovedi) ci sarà un numero corposo di auditi, circa venti, indicati sia dalla maggioranza che dalla opposizione. Segnale che la legge non è ferma, come spiega Zan: «Il fatto che l’ufficio di presidenza abbia calendarizzato per la settimana prossima tutte le audizioni, dimostra l’intenzione di accelerarne l’iter. Si va spediti verso luglio. Le dichiarazioni del presidente della Repubblica, del Presidente del Consiglio, dei Presidenti delle Camere hanno prodotto un’attenzione maggiore. E non possiamo ignorare il bollettino delle aggressioni omotransfobiche che non cenna a diminuire. Questo rende urgente una legge che non è manifesto ma che serve per estirpare questa piaga sociale che è una vera emergenza in questo paese».
Proprio ieri una coppia di ragazzi a Milano è stata aggredita per via del loro orientamento sessuale. Insulti e pugni mentre mangiava su una panchina.
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