Coronavirus, le consulenze d'oro di Roberto Burioni (e del suo socio Nicola Bedin)
Lifenet ha lanciato un servizio di consulenza rivolto alle aziende insieme al virologo. Contratti fino a 200 mila euro con Tim, Snam, la Marelli, Gucci e altri marchi. Lo scienziato: «Della parte commerciale se ne occupa la srl, io sono solo un loro consulente. Quanto prendo? È riservato». Ferrari ha dato al professore 33 mila euro
La Fase 2 della pandemia da Coronavirus, per le aziende italiane, è affare complesso da gestire. Per i fatturati in picchiata e i business ancora boccheggianti, in primis. Ma anche per la gestione della sicurezza sul lavoro di operai e dipendenti e (in caso di ristoranti, bar e negozi) dei clienti. Fabbriche e uffici che stanno riaprendo hanno infatti bisogno per legge di rispettare decine di regole di igiene, direttive sul distanziamento e protocolli di vario tipo. Se non lo fanno rischiano multe salate, nuovi blocchi delle attività e della produzione, e - in caso di contagio - possibili cause civili.
Ecco perché, mentre ricercatori in mezzo mondo sono chini sui vetrini a cercare cure e vaccini, altri scienziati da qualche settimana offrono soluzioni per affrontare la riapertura. Organizzando attività di consulenza ad hoc. Obiettivo: vendere servizi anti-Covid a imprese e gruppi industriali interessati.
Leggendo le cronache, tra le varie iniziative spicca il progetto chiamato “Back on track”. «Un servizio di consulenza», si legge in una brochure informativa spedita a potenziali clienti, «realizzato da Lifenet Healthcare e dal professor Roberto Burioni». Il virologo del San Raffaele di Milano è ospite fisso di programmi tv, e non ha bisogno di presentazioni. Meno conosciuta è la Lifenet: una srl «focalizzata su attività ambulatoriali e ospedaliere» fondata nel 2018 da Nicola Bedin. Un brillante quarantenne con relazioni importanti che è stato per sette anni amministratore delegato proprio del San Raffaele, e che pochi giorni fa è stato designato a sorpresa come nuovo presidente di Snam.
Bedin e Burioni, partnership nata con l’arrivo del Covid 19, propongono da qualche settimana alle aziende italiane un pacchetto di «indicazioni e linee guida per riprendere l’attività aziendale in sicurezza rispetto al coronavirus». Gli affari di Lifenet (controllata da Bedin attraverso un’altra società, la Invin srl, di cui possiede il 70 per cento delle quote) vanno a gonfie vele: nelle ultime settimane il gruppo ha firmato contratti da centinaia di migliaia di euro con aziende e marchi top. [[ge:rep-locali:espresso:285345308]] Le tariffe di “Back on track” variano a seconda del servizio e del consulente scientifico prescelto dal cliente finale (oltre a Burioni, Bedin propone ai clienti altri virologi «ed esperti» un po’ meno gettonati), ma l’entità dei contratti di Lifenet Healthcare è riservata. L’Espresso ha però scoperto qualche cifra significativa: Tim ha firmato con Lifenet un contratto da circa 200 mila euro, mentre quello con Snam, il nostro colosso pubblico del gas, può arrivare a massimali pari a 150 mila euro. Se dentro Snam qualcuno ipotizza un possibile conflitto di interessi (Bedin da consulente diventerà tra pochi giorni presidente della società), Lifenet ha firmato un contratto dai valori analoghi anche con la Marelli, la multinazionale specializzata in prodotti e sistemi per l’industria automobilistica. E per “riaprire in sicurezza” pure Gucci ha voluto la collaborazione della srl e di Burioni. Contattato più volte, l’ufficio stampa del marchio dell’alta moda ha preferito non confermare il valore del loro accordo.
Anche Ferrari ha bussato alla porta degli esperti in rischio biologico per ottenere consigli su come distanziare gli operai nelle fabbriche di Maranello, ma il Cavallino rampante (la cui proprietà fa capo anche a Exor) avrebbe ottenuto da Lifenet una collaborazione del tutto gratuita. Non da Burioni, che, come risulta all’Espresso, dalla Ferrari ha ricevuto per il lavoro un cachet da 33 mila euro lordi.
Leggendo online i comunicati stampa delle aziende che annunciano la collaborazione con Lifenet e studiando lo stesso sito del gruppo, è evidente che in tempi di coronavirus i clienti non mancano: oltre ai brand già citati, si sono affidati a “Back on track” Vibram e Aci Sport, Philip Morris e Tecnogym, passando per la Pellegrini («ma a noi hanno chiesto circa 10 mila euro») fino alla Imab Group e al Gruppo Sapio. Facendo i conti, grazie alle consulenze sul Sars-Cov 2 in pochi mesi il fatturato della srl di Bedin potrebbe essere aumentato di cifre considerevoli. Superando di slancio il fatturato dell’ultimo bilancio depositato alla Camera di Commercio a fine 2018, dove i profitti annui risultano essere di poco superiori a 400 mila euro.
Ma in cosa consiste il servizio di consulenza della coppia Bedin-Burioni, e come si spartiscono i guadagni? Le slide destinate ai possibili acquirenti spiegano che “Back on track” risponde all’esigenza delle imprese italiane «di identificare le migliori linee guida per rafforzare la sicurezza dei propri dipendenti, avendo riguardo al rischio Covid-19, anche alla luce degli obblighi del datore di lavoro». Il servizio a pagamento garantisce una protezione a vari rischi potenziali, e un «valore aggiunto» costituito da strategie di prevenzione, da «nuove regole per massimizzare l’efficacia del rientro produttivo», e dai suggerimenti per tenere intatta «la reputazione aziendale, che deve essere salvaguardata e promossa con professionalità e competenza». Di fatto, Bedin e i suoi esperti fanno sopralluoghi, piazzano pannelli informativi ed adesivi per segnalare il distanziamento negli uffici e nelle fabbriche, si raccordano con i medici aziendali, propongono formazione per il personale, assistenza psicologica, e la preziosa «validazione scientifica».
In realtà molte grandi aziende avrebbero già le capacità interne per riorganizzarsi bene per la Fase 2. Di certo i contratti con Bedin e il celebre Burioni funzionano anche come marketing. Abbiamo contattato sia la Lifenet sia il virologo per avere conferma o smentita dell’entità dei vari contratti, e per sapere come vengono divisi i compensi tra la srl e gli esperti scientifici che fanno le consulenze.
Fonti interne all’azienda di Bedin ci hanno detto che delle cifre dei contratti e dei clienti loro «non parlano, essendo informazioni riservate», specificando poi che gli accordi economici anti-Covid variano a seconda «della complessità e della grandezza delle sedi» delle aziende. Alla domanda se i ricavi di “Back on track” vengano divisi a metà tra Lifenet e i vari esperti, Burioni su tutti, affermano che «su questo non facciamo outing». A fine telefonata aggiungono che in realtà «le consulenze scientifiche che fa il professor Burioni non sono legate a noi, sono svincolate. Lui fa consulenze per conto suo. È uno dei professionisti con cui ci troviamo a lavorare... ma in parallelo».
Come si spiegano dunque le brochure di “Back on track” dove le foto e i curriculum di Bedin e Burioni sono affiancati, e in cui si legge che si tratta di «un servizio di consulenza realizzato con Lifenet e dal prof. Roberto Burioni»? Il virologo all’Espresso chiarisce: «Della parte commerciale con le varie aziende se ne occupa solo Lifenet. Io sono solo un loro consulente. Quindi io non conosco l’importo del contratto con la Tim o altri gruppi. Io ho firmato un contratto di consulenza direttamente con Lifenet». Altro che «in parallelo», dunque, come sostengono da Lifenet.
Burioni spiega che in qualche caso fattura direttamente con le aziende, come nel caso della Ferrari o di Gucci. Ma quanto prende da Bedin resta un mistero. «Mi farebbe piacere dare all’Espresso tutti i dettagli, ma i contratti che ho firmato mi impongono riservatezza. Fermo restando che non ho nulla da nascondere, perché pago le tasse fino all’ultimo euro. Quello che prendo sono comunque cifre normalissime, le assicuro».
Sia Lifenet che il professore ospite fisso di Fabio Fazio forniscono a chi non se lo può permettere (come alcune Ong, per esempio) pareri del tutto gratuiti. Un lavoro pro bono che, per gli scienziati che lavorano a tempo pieno nella sanità pubblica (il San Raffaele è invece ateneo privato), non è una scelta, ma spesso un obbligo.
Al mercato delle consulenze si trovano virologi e luminari di ogni tipo, ma Massimo Galli, celebre infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, è certamente uno dei più richiesti. Risulta a L'Espresso che un colosso come la Pirelli abbia chiesto ad aprile proprio a lui una collaborazione per la sicurezza aziendale in merito al Covid, e che sia stata offerta a un prezzo assai più basso di quelli proposti da “Back on track”. Poco meno di 20 mila euro. «Confermo. Ma dica che se la cosa va in porto e il dipartimento approvasse quel contratto, prenderò una parte minima del totale. Il resto della somma andrà all'università che la destinerà alla ricerca scientifica» ragiona l'immunologo «Potrei guadagnare molto facendo le cosiddette “prestazioni occasionali”, è vero. Però secondo lei io in questo momento con il clima che c'è mi metto a fare attività economica sul Covid? Anche lo studio per Atm, l'azienda dei trasporti milanese, l'ho fatto gratuitamente».