Protagonisti
Pandora Papers, Roberto Mancini ct dell’Italia. Scudo fiscale e aereo intestato a una offshore
I documenti dell’inchiesta internazionale di Icij e L’Espresso svelano i segreti e i patrimoni dei potenti della terra
Un eroe del calcio. Un aereo intestato a una offshore. E uno scudo fiscale. L'eroe è Roberto Mancini, da Jesi, artefice nel luglio scorso della vittoria della Nazionale al campionato europeo. L'aereo è un Piaggio, di proprietà di Bastian Asset Holdings Ltd, una società delle British Virgin Islands (BVI) controllata da Mancini a partire da dicembre del 2008. Con lo scudo fiscale, invece, l’allenatore azzurro ha potuto far rientrare in Italia il suo patrimonio detenuto all’estero, alle BVI.
La storia, ricostruita da L’Espresso con i documenti dei Pandora Papers, comincia ad aprile del 2008, quando viene costituita la Bastian con sede ai Caraibi. Il mese dopo Mancini perde il posto da allenatore dell’Inter, incassa una buonuscita di 8 milioni di euro, ma resta disoccupato fino al dicembre del 2009 quando viene ingaggiato dal Manchester City. Intanto, esattamente un anno prima, a dicembre del 2008, Mancini era già diventato l’azionista unico di Bastian, la società offshore a cui era intestato un aereo Piaggio P180 Avanti acquistato per 7 milioni di dollari a novembre dello stesso anno.
Il 13 gennaio 2009 Bastian fa il pieno di capitali grazie a un prestito di 5,5 milioni di dollari erogato da SG Equipment Finance Schweiz AG, una società con sede a Zurigo, al numero 105 di Gladbachstrasse. Come garanzia, la finanziaria svizzera si prende in pegno sia il velivolo che le azioni della Bastian. Due settimane dopo, il 23 gennaio, il Piaggio viene concesso in leasing alla tedesca AirGo FLugservice di Magonza.
A novembre del 2009, però, la situazione cambia ancora: Mancini torna nel pieno possesso delle azioni che a gennaio erano state date in pegno alla SG Equipment di Zurigo. Il mese successivo, i documenti segnalano un’altra importante novità. Mancini, che in quei giorni sta per iniziare la sua nuova avventura a Manchester, il 3 dicembre 2009 scrive alla Fidor-Fiduciaria Orefici di Milano e, per conoscenza, anche alla Bastian Asset Holdings delle British Virgin Islands per annunciare che “intende avvalersi delle opportunità offerte dalla recente normativa italiana sulla emersione delle attività detenute all'estero”.
La scelta di tempo non è casuale. La legge sullo scudo fiscale, promossa dall’allora ministro Giulio Tremonti, si stava avviando a scadenza. E allora bisognava affrettarsi, per sfruttare i vantaggi offerti dalla sanatoria che con il versamento di una quota forfettaria pari al 5 per cento del valore dei beni detenuto all’estero, garantiva la non punibilità dei reati tributari. Non sappiamo se Mancini abbia effettivamente aderito allo scudo fiscale, come aveva preannunciato nella sua lettera. Per conoscere la sua versione dei fatti, L’Espresso ha inviato una mail all’allenatore della Nazionale e all’avvocata Silvia Fortini, moglie e legale di fiducia dell’ex calciatore della Sampdoria campione d’Italia nel 1991. La nostra richiesta, però, è rimasta senza risposta.
Dai documenti dei Pandora Papers si scopre che l'avvocata Fortini si è occupata anche dell’aereo intestato alla società caraibica. In base a un accordo stipulato nel 2010 con la director di Bastian, Delta Denise Fraser, la moglie di Mancini si è impegnata, si legge nelle carte societarie, “a vendere il velivolo, numero di serie 1172, e tutti gli equipaggiamenti e le dotazioni di bordo, inclusi i motori e le eliche, ovvero il pacchetto azionario del 100 per cento della Bastian Assets Holdings Ltd (…) ad un prezzo massimo di 6 milioni e 400 mila dollari (…) con un prezzo minimo di vendita non inferiore a sei milioni”.
Il negoziato per la va in porto nell’ottobre del 2011. Nel bilancio di quell’anno, approvato a febbraio del 2012, si legge che il Piaggio P180 era l'unico asset della società, che quindi “sarà liquidata”.