Il presidente del Consiglio ha deciso di seguire i consigli del suo staff social composto dal rettore di Harvard e dalla direttrice marketing di Chanel

Mario Draghi a sorpresa fa il rap su Tik Tok

Il governo Draghi nasce nel segno dell’efficienza, ma soprattutto di un ritrovato stile di governo. Rientra in questo quadro la nomina, a fianco del ministro per i Rapporti con il Parlamento, di un sottosegretariato alla Cravatta, che avrà il compito, difficilissimo, di insegnare a deputati e senatori grillini come farsi il nodo, e a quelli della Lega dove smaltire le cravatte attuali (con percentuali di acrilico superiori al 120 per cento, circostanza inspiegabile per la scienza) e dove comprarne di decenti. Per il delicato incarico si fa il nome di un tecnico, l’ambasciatore Carlo Panza Boitano di Vallalta, abituato a trattare con le culture tribali grazie al lungo incarico in Borneo.
 

La grande borghesia Con Mario Draghi, così come accadde con Ciampi e con Monti, torna in campo lo stile grande-borghese, quello che segna la differenza persino più del conto in banca. Secondo gli esperti questa è l’ultima occasione, e lo è per una questione numerica: la grande borghesia italiana è composta, in tutto, da tre persone, appunto Ciampi, Monti e Draghi. Esauriti loro tre, è dunque escluso che si possa ricorrere a un altro nome, a meno di riuscire a formare in poco tempo altre personalità di quello stampo. Sull’esempio della celebre Ena francese (Ecole Nationale d’Administration), che ha formato la classe dirigente della République, si sta pensando a una Scuola Nazionale di Amministrazione, Dizione, Portamento, Educazione, Igiene Personale, Buongiorno e Buonasera, che avrebbe il compito di ottenere, in un semestre, quanto non è accaduto negli ultimi due secoli. Un’impresa disperata.

Classismo Per evitare i sospetti di classismo, Draghi è costretto a stemperare l’alto profilo del suo governo ideale (che sarebbe composto solo dai suoi compagni di scuola al liceo classico, più le mogli dei suoi compagni scuola al liceo classico) con una robusta componente popolana. Secondo i politologi, un ministero a Salvini sarebbe più che sufficiente, di per sé, a garantire il necessario equilibrio, anche se tutti i restanti incarichi fossero attribuiti a premi Nobel. Meno efficace sarebbe la nomina di Giorgetti, considerato il volto raffinato della Lega da quando ha declinato l’invito alla Festa del Salame Unto, in Val Trogolo, spiegando che glielo aveva ordinato il medico curante. Da allora viene considerato gay tra i leghisti della prima ora, ma è diventato un interlocutore bene accetto, se non altro per l’alito, dagli esponenti degli altri partiti.

I social Perché Draghi è assente dai social? Secondo gli esperti di comunicazione, è assente dai social perché è presente nei circoli più prestigiosi d’Europa, nei quali il personale addetto ha l’incarico di mozzare le dita, sia pure con discrezione, a chiunque sia sorpreso a digitare. Il neo premier, se non altro per rimescolare un po’ le carte e per evitare lo stucchevole alto profilo che tutti gli cuciono addosso, starebbe comunque meditando, a sorpresa, un clamoroso ingresso su Tik Tok, con brevi rap di carattere economico, in tuta da ginnastica. Il suo staff social, composto dal rettore di Harvard, dalla direttrice marketing di Coco Chanel e da due padri gesuiti, ha anche disposto un possibile account su Instagram, con la pubblicazione di foto delle principali monete mondiali, in carta e in metallo, e brevi didascalie di carattere numismatico, forse attribuibili allo stesso Draghi.

I grillini Con l’eccezione di Di Battista, che in mancanza della Selva Lacandona sta organizzando la clandestinità e la resistenza armata in un terreno incolto vicino a Velletri, i grillini sono rimasti affascinati dalla figura di Draghi. In un incontro molto teso con il fondatore Grillo, lo avrebbero accusato di avergli sempre tenuto nascosta l’esistenza della lingua inglese, delle lauree in economia e delle giacche di buon taglio. Un paio di deputati (Di Ciccio e De Marcello) sarebbero stati sorpresi dai cronisti, dalle parti di via Condotti, mentre guardavano nelle vetrine i golf di cachemire. La fascinazione che il potere esercita sul popolo sta conoscendo, in questi giorni romani, la sua ennesima puntata.

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