La sentenza del tribunale di Milano: cinque anni per Alberto Di Rubba e quattro anni e quattro mesi per Andrea Manzoni. I due professionisti si sono appropriati di 800mila euro frutto della vendita della nuova sede alla fondazione a controllo regionale

È arrivata la prima sentenza per i contabili della Lega di Matteo Salvini. A conclusione di un processo con il rito abbreviato, il tribunale di Milano ha condannato Alberto Di Rubba a cinque 5 anni e Andrea Manzoni a quattro anni e quattro mesi. Entrambi erano imputati per turbativa d’asta, peculato e reati fiscali per il caso del capannone alle porte di Milano acquistato come nuova sede della Lombardia Film Commission, una fondazione controllata dalla regione Lombardia. Quest’ultima, presieduta dal leghista Attilio Fontana non si è costituita parte civile nel processo. E quindi non ha diritto al risarcimento che invece è stato disposto a favore  della Fondazione (150 mila euro) e del socio di minoranza comune di Milano (25 mila euro).

 

Grazie alla vendita della nuova sede sono stati distratti oltre 800 mila euro di fondi pubblici, denaro che in buona parte è stato incassato da Di Rubba, presidente di Lombardia Film commission fino a giugno del 2018, e da Manzoni. Nei mesi scorsi le indagini avevano alzato il velo sui rapporti tra una serie di società controllate dai due professionisti e la Lega Nord, con movimenti bancari per milioni di euro. La vicenda, rivelata da un’inchiesta de L’Espresso ad aprile del 2019, vede coinvolti anche il commercialista Michele Scillieri, che ha patteggiato 3 anni e 4 mesi, e l’imprenditore bergamasco Francesco Baracchetti, che a differenza degli altri indagati ha scelto il processo con il rito ordinario. Di Rubba e Manzoni avevano un ruolo di primo piano nella gestione delle finanze della Lega. Il primo era infatti direttore amministrativo del partito al Senato, mentre Manzoni era revisore contabile del gruppo del Carroccio alla Camera.