Un appalto accidentato, la fornitura assegnata alla Axon con procedura urgente, nonostante i rilievi sui rischi. Il no delle associazioni per i diritti umani e le perplessità di una parte del sindacato di polizia. Le pistole elettriche volute da Alfano e Minniti, osannate da Salvini, sono arrivate con Lamorgese

Quasi nessuno avrà sentito parlare del “Thomas A. Swift's Electric Rifle” (il fucile elettrico di Thomas A. Swift), qualcuno in più, del suo vero nome, pochissimi invece che è entrato in funzione nelle forze dell'ordine italiane, che ora ne dispongono 4.482 esemplari. Si parla del taser, un’arma classificata come non letale, ma di dissuasione, in grado di immobilizzare un soggetto attraverso una scarica elettrica intensa, ma di breve durata. In pratica, il taser irrigidisce chi viene colpito. In diciotto città italiane, dal 14 marzo, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza hanno la pistola elettrica in dotazione, insieme alla restante attrezzatura.

 

La storia dei taser in Italia parte da lontano, dal 2014. Voluti prima dal ministro dell’Interno Angelino Alfano e poi dall’omologo Marco Minniti, l’introduzione dei taser si concretizza grazie proprio a colui che in queste settimane di guerra, si dice disgustato al solo al sentir nominare le armi. Nel luglio 2018 Matteo Salvini da ministro dell'Interno firma un decreto, che poi diventerà legge, che dà il via a alla sperimentazione in dodici città italiane per nove mesi: un primo passo per inserire i taser definitivamente nel kit delle forze dell’ordine.

 

Ma le vicissitudini che porteranno a individuare l’azienda fornitrice delle armi elettriche sono molte.

Si parte a dicembre 2018, con una “manifestazione di interesse” per stabilire chi fornirà i taser per la sperimentazione. Seguono poi due gare, una nel 2019 e una nel 2021. Dicembre 2019: si presentano tre multinazionali del settore la Axon, la prima ad aver depositato il marchio nel 1911, la Trade Company e la Tar Ideal Concepts Ltd. Saranno tutte e tre escluse. Il bando vale complessivamente in 8,5 milioni di euro, senza Iva.

 

L’esclusione di Axon, che già aveva fornito gratuitamente i 32 dispositivi per la prima sperimentazione, avviene per problemi tecnici. Si riscontrano infatti alcuni seri problemi di utilizzo durante le prove balistiche al centro di tiro della polizia di Nettuno, il luogo in cui di solito si fanno i collaudi per i dispositivi in dotazione alle forze dell’ordine e in cui lo stesso Salvini nel 2019 si era prestato a una esercitazione in prima persona del taser, insieme all’allora capo della polizia Franco Gabrielli: «Vogliamo averli anche sui treni, sulle volanti, nelle città», aveva dichiarato. I problemi riscontrati erano sostanzialmente due: non piena precisione dei dardi e incidenti in cui i dardi si staccavano, diventando potenzialmente pericolosi per i cittadini e per gli stessi agenti. Fornitura sospesa con decisione immediata.

 

All’epoca, dalla Axon protestano, vogliono ripetere le prove balistiche (con il contraddittorio), dicono che i dispositivi sono conformi e non si spiegano il risultato. Ma i documenti parlano chiaro, nella comunicazione della esclusione, 8 luglio 2020, si legge: «Si è rilevata la non conformità delle stesse ai requisiti ed ai parametri prestazionali previsti».

 

Nuovo bando, nuova esclusione per Axon, questa volta è il 23 febbraio 2021, il decreto di esclusione recita: «Vengono accertate alcune non conformità della campionatura di gara», rispetto ad alcune indicazioni, tra queste, banalmente, le pistole non avevano le istruzioni in lingua italiana e fondina e case porta taser non corrispondevano alle richieste. A queste imperfezioni si aggiungono quelle ben più rilevanti rilasciate dal Banco nazionale di prova per le armi da fuoco portatili, e che ricalcano i dubbi espressi nel 2020: prove di precisione e test di sparo (distacco dei dardi) falliscono in più occasioni, anche la memorizzazione dei dati non avviene correttamente.

Questa esclusione però non fa notizia come quella del 2020, nessuno ne parla. Il giorno dopo l’esclusione di Axon, il 24 febbraio, il ministero dell’Interno pubblica un nuovo documento, questa volta una procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, invitando a partecipare le tre aziende escluse nell’ultimo bando. In pratica dopo le precedenti non aggiudicazioni, il ministero valuta come «estrema urgenza» il risolvere la questione. Questa soluzione prevede però una vincita «all’offerta economicamente più vantaggiosa», senza prove tecniche, e una presa in carico pubblica degli eventuali rischi che i taser potrebbero avere durante l’uso. Vince Axon. Una delle contendenti la Condor S/A Industria Quimica, non ci sta, porta il ministero davanti al Tar del Lazio, ma poi abbandona.

 

All’acquisto delle armi esce ufficialmente la notizia: «Siamo onorati di essere stati selezionati per fornire alle Forze dell’Ordine italiane i dispositivi - dichiara a luglio Loris Angeloni, attuale director channel di Axon Italia - La missione di Axon è quella di proteggere la vita». Sul sito di Axon non si trova nessuna documentazione sulla conformità del modello Axon Taser X2, quello dato alle forze dell’ordine italiane, mentre nella scheda tecnica, scaricabile ma solo dopo aver fornito i propri dati, Axon descrive il taser come «la nostra arma più efficace» con «maggiore possibilità di evitare l’insorgere di conflitti».

 Axon Italia, sentita da L’Espresso, spiega di come i requisiti del bando italiano fossero unici rispetto a quelli di altri Paesi in cui opera, in Italia si sono fatte prove balistiche al pari delle armi da sparo: «Ma le nostre non lo sono - commenta Angeloni -, facciamo test di precisione, ma questo non va a modificare lo sviluppo dell’arma». L’altra richiesta, che non è stata superata nei primi due bandi, era quella che i dardi non si staccassero mai nel caso di sparo a vuoto: «Abbiamo deciso di creare una nuova cartuccia per il mercato italiano, che che riduce drasticamente le occorrenze di distacco del dardo». I test sono stati ripetuti una terza volta ad aprile 2021, con risultati, valutati migliori dal Ministero. Dal punto di vista di Axon, però, queste non sono migliorie, perché non mitigano il rischio, ma un adattamento alle richieste del cliente.

 

Sulla pericolosità di questi dispositivi si sono espresse associazioni, attivisti e medici. Nel 2007 il comitato contro la tortura delle Nazioni Unite si era preoccupato che l'uso delle armi TaserX26, provocando un dolore estremo, costituisse una forma di tortura e che in alcuni casi potesse anche causare la morte, come dimostrato da diversi studi attendibili e da alcuni casi accaduti dopo l'uso pratico. Amnesty International in un report del 2003 metteva già allerta sull’uso eccessivo della forza con i taser, definiti «pistole stordenti ad alta tensione associabile all’elettroshock», che aprono la strada ad abusi e torture (che l’associazione ha riscontrato in diverse carceri degli Stati Uniti). Nella documentazione si analizzano diverse morti «sospette», spesso registrate con diciture diverse, ma associabili all’uso dei taser, una di queste racconta di una studentessa di 15 anni, Chiquita Hammonds, spruzzata di pepe e colpita con un taser dalla polizia a Miramar, in Florida, a seguito di un lieve disturbo su uno scuolabus, «un trattamento crudele, disumano o degradante»”, si legge.

 

«Il rischio zero non esiste in particolare con un' arma che ha già causato la morte in altri Paesi. La preoccupazione è che vengano usate come arma di routine, per far rispettare la legge in assenza di una minaccia di lesioni gravi o di morte, dunque in modo non conforme agli standard internazionali sui diritti umani», spiega Laura Renzi, Campaign manager Amnesty International Italia.

Eppure uno dei motti di Axon è proprio quello di salvare vite: sul sito un contatore dice che oltre 246mila vite sono state salvate grazie a questi dispositivi. E più di 800 studi affermano che la «tecnologia taser è tra le opzioni più sicure ed efficaci di risposta alla resistenza».

 

Di fianco all’abuso ci sono anche i problemi di salute, come la possibile interferenza con i dispositivi pacemaker, sostenuta da numerose associazioni mediche, questo perché influenza la funzione cardiaca e celebrale e può portare ad arresto cardiaco o a una frequenza pericolosamente elevata.. A tal proposito la stessa Axon, a fronte degli studi, ha cambiato nel 2009 le proprie linee guida, consigliando l’utilizzo dei taser nella parte inferiore del corpo, evitando il torace. Anche il giornalismo si è occupato della questione. Reuters ha contato dal 2000 a oggi, 1000 morti da taser, in 153 casi è stata l’unica causa di morte. Nel 2015 Guardian aveva classificato 47 decessi su 957 come collegati all’uso dei taser.

 

In Italia il taser è considerata un’arma propria, non da fuoco, ed è regolata dall’uso legittimo delle armi, articolo del codice penale, per cui gli agenti non sono punibili per l’uso in alcune situazioni di armi, anche potenzialmente letali, solo in caso di legittimità, urgenza e legittimo ricorso alla forza. In alcune città le regole sono molto rigide, ad esempio a Torino, l’unità taser (fornita a tre volanti) deve intervenire su indicazione della centrale operativa, che è obbligata ad allertare il 118. Potenzialmente può essere usato anche durante un Tso.

 

«La pistola elettrica può essere utile in alcune circostanze in quanto mezzo di "coazione" meno impattante delle armi da fuoco - spiega a L’Espresso Daniele Tissone del sindacato di polizia Silp -, ma trattasi di un'arma a tutti gli effetti, che può, in taluni casi, essere letale al pari di un'arma da fuoco, oltre che produrre gravi lesioni». Il sindacato durante la sperimentazione aveva chiesto un tavolo di confronto tra i ministri della Salute, della Giustizia e dell'Interno, per accertare modalità di impiego e criticità per le forze dell’ordine, che non possiedono copertura assicurativa per rischi da risarcimento civile, e per i cittadini. Nulla di tutto questo è avvenuto. Legittima difesa, stato di necessità, eccesso colposo, aspetti penali che il taser mette in discussione, ma che sono stati ignorati. Anche l'Autorità Garante delle persone private della libertà ha espresso perplessità: necessario evitare l'utilizzo improprio e l’uso in luoghi come carceri e caserme.

 

Ma a parte Silp gli altri sindacati festeggiano. «Come testimonia la cronaca ormai quotidiana - spiega Pietro di Lorenzo di Siap, sindacato che da tempo porta avanti una campagna pro-taser - sono innumerevoli gli episodi che vedono protagonisti soggetti violenti nei confronti dei colleghi». Dello stesso parere anche il sindacato di polizia autonomo (Sap) che ha definito la situazione «un importantissimo risultato» e il taser «un’arma non violenta».

 

La Axon negli anni ha iniziato diverse sperimentazioni in Italia: a Ravenna, insieme alla Polizia Municipale, ha introdotto la body cam, mentre a Latisana, in provincia di Udine, le videocamere sui veicoli. Ora con il via libera nazionale, si pensa ai taser. Non si è perso tempo a Roma dove il 24 marzo il Consiglio ha approvato una mozione di Fratelli d’Italia e Lista Calenda, passata grazie ai voti del Partito Democratico che apre l’uso delle pistole elettriche anche alla polizia municipale.

E mentre la destra si spreca nei festeggiamenti, Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle tacciono, con rare eccezioni: «Non c’è mai molto da esultare quando si approvano armi che possono essere usate su chi non può difendersi», dichiara Chiara Gribaudo, deputata Pd. Intanto ha fatto già discutere un caso a Torino dove il taser è stato usato contro un senzatetto che alloggia in un’ex fabbrica abbandonata: è bastata la minaccia del taser a far sgomberare l’uomo. Nella stessa città, a gennaio, quaranta studenti inermi erano finiti in ospedale per le forti manganellate della polizia, alla richiesta dell’introduzione dei codici identificativi sui caschi delle forze dell’ordine, la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, aveva subito chiuso. Mentre ora applaude i taser.