Dal mancato matrimonio egualitario al riconoscimento dei figli per le coppie omogenitoriali, la lunga strada per l’uguaglianza

A cinquant’anni dalla nascita del movimento Lgbt, sono pochissime le conquiste legislative. Fatta eccezione per la legge sul cambio di sesso e quella sulle unioni civili, restano al palo ancora troppe questioni fondamentali.

 

Matrimonio Egualitario
La legge sulle unioni civili, per il movimento Lgbt, non rispetta ancora oggi il principio di piena eguaglianza nell’accesso al matrimonio e alle tutele accordate dal diritto di famiglia. Oggi le coppie omosessuali accedono al matrimonio in 29 stati. Non in Italia che riserva a gay e lesbiche solo le unioni civili, un istituto con meno diritti del matrimonio.

Editoriale
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Genitorialità
Il movimento Lgbt chiede la piena equiparazione di tutte le famiglie attraverso il riconoscimento della responsabilità genitoriale alla nascita e la riforma della legge sulle adozioni, aperte anche alle coppie conviventi e alle persone singole, indipendentemente dal loro orientamento sessuale. Tra le richieste anche l’accesso alla genitorialità, in tutte le sue forme.

 

Omotransfobia
Siamo l’unico Paese, fondatore dell’Unione Europea, che non si è ancora dotato di una legge contro i crimini d’odio. La legge dovrebbe prevedere: un’offerta formativa delle scuole di ogni ordine e grado per contrastare il bullismo omotransfobico, la condanna delle terapie di conversione dell’omosessualità, un adeguamento del diritto penale al reato d’odio omotransfobico.

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Riforma della legge 164
Superamento della legge 164/1982 sul cambio di sesso. Introducendo un procedimento più agile e veloce rispetto all’attuale, che garantisca pienamente l’autodeterminazione delle persone transgender, non binarie e gender non conforming. Attualmente le procedure previste dalla legge per la rettifica anagrafica sono lunghe e dispendiose, prevedono una causa in tribunale e gravosi prerequisiti che limitano l’auto-determinazione e i diritti umani della persona.