Il leader della Lega vuole intestarsi la battaglia per l’azzeramento dell'Iva sui prodotti alimentari, e lo fa attaccando gli attuali alleati di governo (uscente). Ma è la maggioranza di cui fa parte che ha bocciato un emendamento simile nel primo Dl Aiuti

Che bella la campagna elettorale: ogni giorno una promessa, ogni giorno una sparata per tirare su l’asticella delle attese, confidando sulla scarsa memoria degli elettori. Lo sa bene Matteo Salvini che, dopo aver contribuito a far cadere il governo di cui fa parte, ha iniziato a rispolverare tutto il suo repertorio per convincere gli elettori a votarlo il prossimo 25 settembre.

 

Oltre al martellamento anti immigrati e anti Lamorgese (due classici), Salvini ha deciso di esplorare altri campi della sua propaganda. E, tra le varie iniziative, ha scelto di intestarsi la battaglia per l’azzeramento dell’Iva sui prodotti alimentari di prima necessità come pane, pasta, frutta e verdura. Si tratta di un’iniziativa già allo studio del governo uscente, che con ogni probabilità finirà nel secondo Dl Aiuti in arrivo nel giro di alcune settimane, anche se non è ancora chiaro quali alimenti usufruiranno dell’azzeramento dell’Iva o di una sensibile riduzione del carico fiscale.

Nella comunicazione di Salvini, come sempre, tutto diventa però una guerra della Lega “buona” contro tutti i partiti “cattivi”. «Proposta della Lega: AZZERARE L’IVA su pane, pasta, latte, frutta e verdura. I soldi ci sono, manca la volontà di farlo. Noi insistiamo da mesi, speriamo che i signori del No la smettano», si legge a fianco di una card sulla pagine social di Salvini. «La proposta della Lega è chiara: azzerare l'Iva su prodotti come latte, pane, pasta, frutta e verdura. Chi riuscirà a dire di "no" a una misura di buonsenso per aiutare le famiglie in questo periodo difficile?», rilancia pochi giorni dopo al fianco di un’altra card che ridicolizza gli (ex) alleati di governo Conte, Letta, Speranza e Di Maio.

Salvini potrà facilmente intestarsi una vittoria che, di fatto, nessuno ha alcuna intenzione di ostacolare. Quello che però dimentica di dire ai suoi elettori è che, diversamente da quanto affermato, la Lega ha in realtà contribuito a bocciare un emendamento al primo DL Aiuti che prevedeva proprio la riduzione dell’Iva su alcuni generi alimentari di prima necessità. Lo aveva presentato in Commissione alla Camera l’ex deputato 5 Stelle Raphael Raduzzi, oggi in Alternativa. «Al fine di contenere gli effetti economici della crisi Ucraina, fino al 31 dicembre 2022, l'imposta sul valore aggiunto per i beni […] si applica in misura pari all'uno per cento» recitava l’emendamento 49.08. Emendamento bocciato anche alla luce del parere negativo del relatore di maggioranza di cui la Lega fa parte.

 

Tutto questo succedeva a fine giugno, meno di un mese fa. Ma forse la Lega che "da mesi" insisteva sul tema, non se ne era accorta. O forse non era ancora iniziata la campagna elettorale.