Satira preventiva
C’è la crisi, vanno riciclati anche i proiettili sparati in aria
I talebani festeggiano e poi raccolgono i bossoli. Indignazione negli Stati Uniti: “Sono dei barbari: qui spariamo direttamente alle persone”
I talebani hanno festeggiato il primo anniversario della presa del potere sparando in aria. Causa le ristrettezze economiche, per la prima volta migliaia di volontari, correndo per le vie di Kabul con cestini e sacchetti, hanno cercato di recuperare le pallottole mentre ricadevano a terra, per poterle riutilizzare.
La tradizione Si calcola che ogni anno, nel mondo, soldati e miliziani sparino in aria, con intenzioni festose, quasi cento milioni di pallottole, con un esborso di centinaia di milioni di euro. Solo le feste patronali nel Mezzogiorno d’Italia possono competere, per numero di colpi esplosi, con il giubilo degli eserciti in ogni parte del mondo. Il budget delle feste patronali è però assai superiore al bilancio statale di Paesi poveri come l’Afghanistan.
In America Rimane comunque insuperabile, per volume del traffico ed efficienza economica, il rendiconto delle armi da fuoco in America: l’usanza primitiva di sparare colpi in aria non ha mai preso piede, le pallottole sono sempre indirizzate al bersaglio umano, con enorme riduzione degli sprechi. Ha destato sdegno, nell’opinione pubblica americana più affezionata alle armi da fuoco, che l’attentatore di Rushdie abbia usato un coltello e non una Colt, o un pratico revolver. «Sono barbari – ha dichiarato la senatrice Boopsie McKenzie, fedelissima di Trump – e lo dimostra il fatto che più li bombardiamo, meno imparano le buone maniere».
L’economia A Kabul aumentano i costi (la disinfestazione delle barbe dei governanti, effettuabile solo in tintorie specializzate in tappeti e trapunte, è uno dei costi aggiuntivi più gravosi) e l’abolizione delle scuole femminili, trasformate in ricoveri per ovini, ha consentito un risparmio inferiore alle attese, perché le pecore e le capre mangiano moltissimo. Anche l’idea di nutrire le capre con i libri scolastici si è rivelata di utilità solo transitoria, perché i libri sono finiti in fretta e per giunta le capre, avendo metabolizzato fior di sillabari, hanno cominciato a parlare e chiedono con decisione cibi più graditi, come l’erba fresca. Quanto alle imprese edili, la demolizione dei monumenti sacrileghi è un comparto significativo, ma non sufficiente. Distruggere un Budda, o un bar corrotto dagli usi occidentali che serve anche le donne, muove poco l’economia, a parte il comparto, da sempre fiorente in Afghanistan, della rimozione macerie. Il ministro dell’Edilizia Pubblica, proveniente dalle montagne orientali, ha messo in campo un bonus del 110 per cento per l’ampliamento delle caverne. I burqua, che hanno l’imponenza di un monolocale senza finestre, saranno soggetti a Imu. In progetto piste ciclabili in tutto il Paese, non a fianco dei percorsi stradali, ma invece.
Altre buone notizie Ma è l’intero pianeta a manifestare, come un pittoresco caleidoscopio, la vitalità e l’ingegno degli esseri umani. I missili russi colpiscono obiettivi civili senza la deplorevole genericità dei primi mesi di guerra. In un condominio di Kherkezskoszh un missile ha distrutto solo la cucina nella quale la signora Minuska cucinava ogni giorno il borsh all’ucraina e non alla russa (la differenza è nel modo di affettare le barbabietole). Scuole, ospedali e fermate d’autobus vengono colpiti con sempre maggior precisione, evitando la pericolosa dispersione di materiale infocato e schegge incandescenti in luoghi diversi da quello stabilito. A Gheswz, sobborgo di Bertwenistzka, il sindaco, ostile ai russi benché russo, è stato ucciso con una capsula di polonio sparata direttamente da Mosca con una cerbottana potentissima, lunga centoventi metri e con un diametro di appena sette millimetri. Armi sempre più micidiali e raffinate, come la mazza da golf con la quale Trump riesce a distruggere, in una sola partita, la vegetazione di un intero circolo sportivo.