Le risposte ai nostri quesiti di Fulvio Esposito candidato alla Camera dei deputati nel collegio uninominale Marche 02 (Macerata) per la lista Pd
1 – Quali sono le due proposte irrinunciabili dell’agenda della sua coalizione da affrontare in Parlamento come prioritarie?
A) «Accelerare e gestire le transizioni digitale ed ecologica, vigilando affinché non diventino ulteriori fattori di disuguaglianze sociali, economiche, e territoriali, ma l’esatto contrario. Il rischio c’è: l’abbiamo visto, durante la pandemia, con la DAD; opportunità importanti, ma non alla portata di tutti/e. E quando queste disuguaglianze investono la scuola è davvero inaccettabile. Le nostre imprese, specie le piccole o micro, devono essere facilitate ed accompagnate nell’adozione delle nuove tecnologie green e digital perché non cadano preda dei ‘giganti’ globali, depauperando ulteriormente le aree marginalizzate del Paese».
B) «Fare dell’Italia un paese per giovani, creando opportunità di lavoro ‘vero’, degno, riconosciuto. Nel solo 2019, 71.000 giovani tra i 20 e i 34 anni hanno lasciato l’Italia. Si stima che almeno la metà siano laureate/i. Una perdita di talenti netta e disastrosa. Le nuove tecnologie ed un’aspettativa di vita che si allunga possono costituire, insieme, un’occasione straordinaria, se si affida alle/ai giovani che escono dalle nostre università il ruolo di ‘mediatori’ fra le tecnologie e le persone anziane, portando loro a domicilio i servizi essenziali, a cominciare dalla salute. Le tecnologie ci sono, le persone preparate anche: perché lasciarcele scappare?»
2 – Se sarà eletto o eletta, come pensa di costruire e mantenere un dialogo continuo con il proprio territorio di elezione? Quanti giorni, ore, settimane dedicherà al proprio territorio? In che modo relazionerà sull’attività svolta? In quali luoghi?
«L’ampliamento dei collegi, a seguito della riduzione del numero dei parlamentari, va in direzione opposta alla necessità di ripristinare un dialogo continuo fra rappresentanti e rappresentati/e. Tuttavia, anche qui le tecnologie (dopo il Covid padroneggiamo abbastanza le modalità d’interazione a distanza) possono aiutare. Accanto a queste modalità (blog, chat, webmeeting), ripristinerò la consuetudine di una presenza fisica, nei giorni in cui non ci sono lavori d’aula o di commissione, a rotazione in alcuni punti fissi del collegio, agevolmente raggiungibili dalle persone che abitano nel territorio, facendo in modo da assicurare la presenza almeno una volta al mese in ciascun punto».
3 – Chi sono i finanziatori della sua attività politica?
«L’attività è prevalentemente (e modestamente) auto-finanziata, cioè il finanziatore… sono io. I finanziamenti ulteriori che sto ricevendo sono quelli di un po’ di amici ed amiche, colleghe e colleghi che si sono mobilitate/i versando contributi sul conto corrente aperto dal mandatario elettorale, come previsto dalle norme. Vorrei aggiungere che ci sono contributi ancora più importanti di quelli finanziari, che sono quelli di persone splendide che, su base completamente volontaria (e gratuita), assicurano la presenza sui ‘social’, la grafica del materiale pubblicitario (manifesti, volantini…), la gestione dell’agenda, i volantinaggi, le affissioni, gli incontri con le persone sui mercati e nei circoli, insomma un team entusiasta, che lavora per “l’idea”, senza il quale niente sarebbe possibile».
4 – In che modo si impegna a rimanere libero o libera da interessi e condizionamenti?
Come anticipato nella risposta precedente, non ci sono finanziamenti e/o finanziatori che possano rappresentare interessi costituiti e potenzialmente pregiudizievoli della piena libertà da condizionamenti nell’esercizio dell’attività parlamentare.
5 – Cosa ha fatto di concreto nel territorio nel quale è candidato?
Ho insegnato nell’Università di Camerino, dove sono arrivato nel 1987 ed ho contribuito ad incrementare la sua apertura internazionale stimolando, come preside della Scuola di Scienze e Tecnologie, l’apertura di corsi di laurea e laurea magistrale in lingua inglese, che hanno attirato ed attirano studentesse e studenti da altre regioni e dall’estero. Ho avuto poi la responsabilità di guidarla, dal 2004 al 2011, come rettore. Se la si vuole leggere in questo modo, si tratta di una delle più grandi ‘aziende’ delle Marche, con un bilancio sano, una gestione trasparente ed efficiente, circa 600 persone che vi lavorano e, ogni anno, diverse migliaia di studentesse e studenti, che, con le conoscenze e le competenze acquisite, vanno ad arricchire di talento la regione, il paese e non solo.