La conduttrice in prima serata su Rai Tre usa la trasmissione come fosse la cucina di casa sua e intervista il marito Francesco Boccia. La prossima settimana dobbiamo aspettarci suo cugino?

Chi pensava sarebbe stato un flop si è dovuto prontamente ricredere: 574mila spettatori per una conversazione tra marito e moglie in tinello sono una cifretta considerevole. Perché per il debutto di Avanti Popolo Nunzia De Girolamo ha avuto la brillante idea di ospitare il suo congiunto, il capogruppo del Senato del Pd Francesco Boccia, tanto se l’ha fatto la Toffanin con Piersilvio Berlusconi il format è sdoganato. Così si è seduta faccia a faccia con lo sguardo truce per parlare con l’uomo con cui è sposata da 12 anni di rivendicazioni familiari spicciole, «Quando ho partorito tu sei andato allo stadio», battibeccare con stile «Dopo una partita di pallone hai visto il fisioterapista per un anno», dichiarazioni da prima colazione, «Ti stupirò sempre mio caro, fino alla morte» e via di questo labile passo, che forse bastava fargli una telefonata. Per cui il 3,6 per cento di share in prima serata oggettivamente è stato pure troppo.

 

Il programma parte di slancio, con una dichiarazione di intenti: «Porterò questa voglia di verità al servizio del pubblico, senza pregiudizi». Quale sia poi in realtà la verità resta un pensiero accantonato in un angolo. De Girolamo se la prende col marito con l’astio di chi non ha trovato la tavoletta abbassata o i peli della barba nel lavandino. Cavalca il femminismo patinato, poi si dimentica la sua battaglia e chiama Laura Boldrini Il presidente della Camera, Giorgi Meloni Il presidente del consiglio, ma si sa, le parole non sono importanti.  Il pregiudizio invece un po’ rimane e si trasforma in grande domanda: per quale motivo un’avvocata diventata ministra e trasformata poi in opinionista di Massimo Giletti, scesa in pista di Ballando con le stelle sia stata considerata con cotanto curriculum il volto giusto per una prima serata di informazione? 

 

La risposta ovviamente non arriva ma forse ha poco senso persino cercarla. Una trasmissione che non apre con gli orrori del Medio Oriente ma si culla per ben mezz’ora in una versione soft di “Casa Boccia”, per poi passare al conflitto, porre giusto due domande allo sposo in questione e cambiare frettolosamente argomento con un volo altissimo: «Ora basta guerra che mi intristisco, passiamo a questa foto di Bisceglie». 

 

E poi una perla dopo l'altra, per un programma che era stato presentato come un rifacimento alla Funari per dar voce alla gente (perché il popolo siete voi) ma con la sigla di Francesco Gabbani, niente riscossa, bandiere rosse figuriamoci, meglio "La scimmia nuda balla", metafora ardita che in qualche modo ricorda il senso profondo di questo esperimento. «Sarà un luogo di incontro e confronto. Cerchiamo una connessione sana tra la politica e le persone»,  che tradotto significa dopo il siparietto familiare passare al porno con Malena, al reddito di cittadinanza, un po’ di guerra e l’importanza dell’educazione sessuale, ragion per cui ospite in studio in qualità di esperta Maria Rachele Ruiu di "Pro Vita e Famiglia". E ogni commento si fa superfluo. Così alla fine il programma si chiude a mezzanotte passata con sorrisi ed entusiasmi inusitati. E viene da chiedersi cosa sarà costretta a inventarsi De Girolamo per la prossima puntata. Magari un cugino, chissà.