Cosa c'è di nuovo
La seconda vita dei copertoni. Che diventano strade
Dagli pneumatici usati si ricavano gomma, acciaio e fibra tessile. Da riciclare in asfalto e tappeti, piste per atletica e giochi per bambini
«Non c’è una gomma ancor che non si buca, il mastice sei tu, mia vecchia amica: la pezza sono io, ma che vergogna, che importa, tocca a te, avanti sogna», cantava Lucio Battisti. Dall’onta alla visione: la vecchia amica gomma, ormai consumata tra viaggi, autostrade e code urbane, ha un nuovo futuro. Poco importa se è bucata o meno, quando è troppo usurata va sostituita, ma la sua vita non finisce in un triste cimitero di pneumatici. È ancora utile, anzi potremmo dire, è solo a metà del suo cammino. La gomma è, infatti, una miscela di polimeri di qualità con caratteristiche chimico-fisiche che non mutano. Il PFU viene riciclato per recuperare materiali o utilizzato per produrre energia, adatta soprattutto ai cementifici. Il potere calorifero delle vecchie gomme vale quanto quello del carbone, ma inquina meno.
Con una macinazione meccanica a temperatura ambiente si giunge alla divisione dei tre componenti dei pneumatici: gomma, acciaio e fibra tessile. Sono già oltre 600 i chilometri di strade realizzati con asfalti modificati con l’aggiunta di polverino di gomma riciclata. I vantaggi vanno dalla riduzione del rumore generato dal passaggio delle auto, alla durata tre volte superiore rispetto agli asfalti convenzionali, maggiore resistenza all’usura e al pericolo di buche. Dal riciclo delle gomme spuntano fuori pure pavimenti di palestre, piste di atletica, parchi giochi per bambini e guaine anti-rumore.
I ricercatori di Enea, in collaborazione con l’Università di Brescia, hanno unito scarti di acciaieria e pneumatici per realizzare una gomma riciclata adatta a nuove produzioni industriali come tappetini per l’isolamento acustico o antivibranti. Alla polvere di pneumatico è stata unita una quantità via via crescente di scorie di acciaio riscontrando una riduzione del coefficiente di attrito e un aumento della rigidezza. L’ossido di ferro dalla scoria d’acciaio conferisce alla gomma riciclata proprietà magnetiche e una maggiore conducibilità termica, che la rende interessante per applicazioni dove serve dissipare il calore. Da una parte si supera la problematica del riutilizzo della scoria, ossia il rilascio di metalli pesanti, dall’altra si realizzano diverse tipologie di gomme.