Al liceo scientifico Bottoni di Milano le pagelle del primo quadrimestre sono state abolite. Per evitare la “corsa al voto”, i conseguenti stati d’ansia e stress che creano disagio agli studenti, soprattutto in caso di risultati negativi. E perché, come spiega la preside Giovanna Mezzatesta intervistata dal Corriere della Sera, così i ragazzi «impareranno a organizzarsi meglio e anche a evitare “furbate”, come quella di studiare poco e niente nel primo quadrimestre e recuperare tutte le materie nel secondo». La pagella quindi, sarà una sola, alla fine dell’anno scolastico.
Per tenere informati i genitori sul rendimento dei propri figli però, e per evitare che maggio diventi un mese troppo intenso in vista della valutazione finale, raddoppieranno i colloqui tra professori e famiglie: da due a quattro durante l’anno, uno ogni mese e mezzo. Anche i corsi di recupero che servono per rimediare alle carenze saranno più frequenti, organizzati in più periodi durante l’anno e non solo a gennaio.
Ma non basta. Per ora in una classe soltanto dell’Istituto, una terza, c’è un’altra sperimentazione in atto: la didattica senza voti. I giudizi numerici vengono sostituiti con quelli d’accompagnamento formativo al miglioramento. Perché ad essere valutato non è più un singolo elemento, il compito in classe o l’interrogazione, ma l’intero processo di apprendimento.
Si tratta di un progetto realizzato in collaborazione con la facoltà di scienze della formazione dell’università Bicocca di Milano, iniziato già due o tre anni fa. Infatti, sono sempre di più le scuole in Italia che stanno testando nuove metodologie di valutazione per gli studenti. Al fine di contrastare l’ansia generata dal voto. E per invogliare gli allievi a studiare tutto l’anno, per interesse e per passione più che per il giudizio. Fino a oggi sono 74 i docenti di trenta scuole italiane tra Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Sicilia e Toscana che si sono rivolti alla Bicocca per mettere in pratica la nuova metodologia di valutazione.
Gli studenti del Liceo Bottoni hanno preso la notizia «come una novità e basta e anche con un po' di indifferenza», ha raccontato la preside Mezzatesta. Allo stesso modo hanno reagito i genitori. Mentre tra i docenti «c’erano pareri diversi e anche un gruppo di colleghi restii al cambiamento, ma poi la decisione è stata presa in questo senso. Il poter valutare su 8 mesi anziché su quattro, senza corse al recupero, è una cosa molto più rilassante anche per i professori e apre a molte possibilità»