Accade oggi
Meloni boccia il salario minimo. Schlein: “Giorno buio per la democrazia”. Le notizie del giorno
Hamas pronto a 4 giorni di tregua. Nordio difende Il test psicoattitudinale alle toghe. Un altro femminicidio ad Andria. I fatti da conoscere
Hamas pronto a prolungare la tregua di 4 giorni
Hamas è pronto a prolungare la tregua di quattro giorni. È quanto hanno riferito fonti vicine al Movimento islamico. Anche fonti israeliane ieri avevano riferito che lo Stato ebraico è disposto a estendere il cessate il fuoco al massimo fino a domenica. «Hamas ha informato i mediatori che è disposto a prolungare la tregua di quattro giorni e che il Movimento sarà in grado di rilasciare i prigionieri israeliani che lui stesso, altri movimenti di resistenza e altri partiti detengono durante questo periodo, secondo i termini della tregua esistente», ha riferito la fonte. Secondo Yedioth Ahronoth, nei negoziati in corso si sta discutendo anche del possibile rilascio di militari. Per il Washington Post, gli ostaggi a Gaza sono divisi in cinque "categorie": uomini troppo anziani per combattere, soldatesse, riservisti, militari e i corpi degli israeliani morti prima o durante la prigionia.
«Ancora non sto bene». Papa Francesco in udienza generale
Il Papa è in Aula Paolo VI per l'udienza generale ma ha deciso di non leggere la catechesi e di affidare il compito ad un suo collaboratore. «Ancora non sto bene, con questa gripe», influenza in spagnolo, e «la voce non è bella". Il Papa, che ha lasciato Santa Marta per raggiungere l'Aula Paolo VI, ha pronunciato le poche parole sul suo stato di salute con la voce un po' affaticata. Poi ha passato la parola, sia per la lettura della catechesi che per quella dei saluti ai fedeli dei vari gruppi linguistici, a monsignor Filippo Ciampanelli della Segreteria di Stato.
Nordio: «Il test psicoattitudinale alle toghe non è uno scandalo»
«Nelle mie pubblicazioni degli ultimi venti anni ho scritto che questo esame è previsto per la polizia giudiziaria, e quindi non sarebbe uno scandalo se fosse esteso ai pm che ne sono i capi». Lo dice, in un'intervista al Corriere della sera, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. «Da lì a dire che mi sono scontrato con il sottosegretario Mantovano ce ne corre. Si tratta di argomento delicatissimo, che va discusso con grande pacatezza e con le interlocuzioni del Csm e degli ordini forensi», precisa Nordio. «Il ministro Crosetto non è solo un amico ma è un politico con cui siamo in consonanza praticamente su tutto - sottolinea -. Non ha mai parlato di complotti ma ha interpretato la preoccupazione della politica per gli atteggiamenti di alcuni magistrati". «Il fatto è che non si sono mai rimarginata le ferite aperta e dopo l'emersione dello scandalo Palamara - aggiunge Nordio - . Dalle chat si è scoperto che addirittura un magistrato diceva all'altro che Salvini era innocente ma bisognava attaccarlo». E in merito alla richiesta di Forza Italia di approvare la separazione delle carriere assieme al premierato: «La separazione delle carriere è consustanziale al processo penale accusatorio, ed è nel nostro programma. Non è affatto bloccata: semplicemente deve seguire quella, politicamente più importante, del premierato. In primavera comunque la porteremo in Cdm - annuncia Nordio -. Capisco l'effervescenza di chi vorrebbe tutto e subito, ma posso assicurare che, almeno finché guiderò questo ministero, queste riforme andranno avanti», afferma.
Salario minimo: stop a testo opposizioni, cdx approva delega
Dopo diversi stop and go, la sospensione dell'esame per due mesi, raccolte di firme e rinvii in commissione, tramonta definitivamente la proposta di legge unitaria delle opposizioni (ad eccezione di Italia viva) sul salario minimo. La commissione Lavoro della Camera, con il voto della sola maggioranza, approva l'emendamento del centrodestra, a prima firma del presidente della commissione, Walter Rizzetto di FdI, che di fatto sopprime il testo sul salario minimo, trasformandolo in una legge delega al governo. Con la sua approvazione, scompare il salario minimo (nella delega non si fa alcun riferimento alla misura), ma si affida al governo il compito di varare alcuni decreti legislativi per intervenire sui salari bassi, innanzitutto ricorrendo all'ampliamento e al rafforzamento della contrattazione collettiva, senza escludere la possibilità, in determinati casi, di una contrattazione di secondo livello («il centrodestra vuole reintrodurre le gabbie salariali», è stata l'accusa del Pd). Ora il nuovo testo approderà nell'Aula della Camera: le opposizioni daranno battaglia ma le chance di riuscire a ripristinare la proposta sul salario minimo sono nulle. Le opposizioni, che per tutta la giornata hanno dato battaglia in commissione, intervenendo a raffica e cercando di rinviare il voto, alla fine hanno abbandonato i lavori poco prima del via libera alla delega. «Non saremo complici di questo scempio della democrazia», ha detto il capogruppo del Pd in commissione, Arturo Scotto. A dar manforte alla battaglia era arrivata anche la segretaria dem Elly Schlein. «Questo è a tutti gli effetti un antipasto del premierato", ha spiegato, «una leva per svuotare il Parlamento delle sue prerogative». Per Schlein «il governo fugge, non ha nemmeno il coraggio di bocciare il salario minimo alla luce del sole». Insomma, per Schlein oggi «è un giorno davvero triste e buio per la democrazia». Per il Movimento 5 stelle la maggioranza «calpesta il Parlamento» con una proposta che la capogruppo pentastellata in commissione, Valentina Barzotti definisce «obbrobrio». Parla di «atto di pirateria» il capogruppo Avs in commissione Franco Mari.
Expo 2030: trionfo di Riad. Tajani: «Era una missione impossibile”
«Era una mission impossible. Abbiamo comunque difeso e promosso l'immagine dell'Italia". Lo dice il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, a La Repubblica, commentando la sconfitta di Roma nella gara per l'assegnazione dell'Expo, che poi aggiunge: «Mi lasci dire che è stato un errore avere rinunciato ai Giochi a Roma: avremmo avuto più chance di successo rispetto alla gara per l'Expo. Abbiamo fatto tutti il nostro dovere: il governo, la diplomazia, il Comune di Roma e la Regione Lazio, le associazioni degli imprenditori. Ci siamo battuti. Ma era una partita che non si poteva vincere - sottolinea -. Sapevamo bene quale sarebbe stato l'esito. Questo governo ha ereditato la scelta di candidarsi fatta da altri. Quando siamo arrivati molti Paesi avevano già preso impegni con i nostri competitor, entrambi fortissimi. Non era in discussione la qualità del progetto - spiega -. Ma ci sono delle rotazioni, l'Italia ha ospitato l'Expo pochi anni fa. Bisogna accettare anche i risultati negativi. Auguri a Ryad. Ci saremo con il nostro padiglione. Come saremo nel 2025 a Osaka».
Un altro femminicidio ad Andria: marito accusato omicidio volontario
È accusato di omicidio volontario il 51enne Luigi Leonetti che, ieri pomeriggio, ad Andria ha ucciso a coltellate la moglie 42enne, Vincenza Angrisano. L'uomo è stato sottoposto a fermo nella notte e portato in carcere a Lucera. La procura di Trani, in giornata, potrebbe disporre l'autopsia sul corpo della vittima, che sara' eseguita all'istituto di Medicina legale del policlinico di Bari, dove si trova attualmente la salma. Secondo quanto ricostruito fino a questo momento dagli inquirenti, Leonetti avrebbe colpito la moglie al culmine di una lite tra la coppia. I due vivevano in un'abitazione adiacente ad un'area di rimessaggio usata come deposito di attrezzi e mezzi, dove il 51enne lavorava come guardiano, sita a ridosso della Sp 231, a tre chilometri dal centro Federiciano. Leonetti avrebbe colpito la moglie sferrandole più fendenti, con un coltello a lama lunga, nella zona toracica e addominale, senza lasciarle scampo. Dopo ha composto il 118 e agli operatori sanitari, tra le urla dei figli, avrebbe detto «L'ho accoltellata, venite». Sono stati proprio i soccorritori a constatare il decesso della donna, trovata in una delle stanze della piccola casa, composta da tre vani, presenti anche i figli della coppia di 6 e 11 anni, che avrebbero assistito al femminicidio. L'arma, che potrebbe essere compatibile con quella usata dall'uomo, è stata sequestrata dai carabinieri intervenuti sul posto. I figli di Angrisano e Leonetti sono stati presi dapprima in carico dal Centro trauma della Asl Bt, poi affidati ad alcuni famigliari..