In 40 anni e 18 titoli il finlandese Aki Kaurismäki ha aggiunto alla mappa del cinema mondiale un paese di cui non possiamo più fare a meno: la Kaurismäkia. Chi conosce i film di questo 66enne massiccio, gran bevitore, capace di usare musiche e colori come nessuno, sa di cosa parliamo. Per riconoscere un suo film infatti basta un momento.
Atmosfere sospese, dialoghi surreali, personaggi stretti fra l'urgenza dei sentimenti e l'esigenza di nasconderli, uno sguardo sempre puntato sul mondo del lavoro e i suoi ricatti, svolte narrative così basiche e universali da far arrossire i sacerdoti dello storytelling: due solitudini che si incontrano, un'unione che sboccia. l'imprevisto in agguato, la lotta con i propri dèmoni, oltre - naturalmente - alla forza dell'amore. Il tutto mentre la radio trasmette atrocità come il bombardamento dell'ospedale pediatrico di Mariupol. E i supermercati, per ricordarci in che mondo viviamo, distruggono il cibo scaduto anziché riciclarlo.
Ricavare da tutto questo un film capace di farci ridere e palpitare esige un'arte suprema. Quella di Kaurismäki passa per il modo stregonesco con cui armonizza i colori più folli e per un'attenzione all'implicito che estrae meraviglie da una frase a metà o da uno sguardo che dura più (o meno) del previsto.
Ma non prendiamoci in giro: tutto questo sentimento sarebbe solo sentimentalismo se non si fondesse magicamente con un umorismo impassibile e micidiale. Solo Kaurismäki infatti può prendere in giro e insieme rendere omaggio al suo amico Jim Jarmusch e ai suoi idoli Godard e Bresson in due scene e tre battute. Solo questo pronipote boreale di Chaplin sa farci ridere a crepapelle inserendo uno e un solo movimento rapidissimo in un film tutto tempi dilatati (succede al karaoke).
Solo un fan di Olavi Virta, il re del tango finlandese (che qui canta anche “Mambo italiano”) potrebbe mixare con tanta felicità Schubert, Gardel e gli Hurriganes, gruppo rock finnico popolarissimo negli anni 70. Se lo volessimo davvero, insomma, potremmo anche essere felici. Se non in Finlandia, almeno in Kaurismäkia.
FOGLIE AL VENTO
di Aki Kaurismäki
Finlandia - Germania, 81'