Paolo Barelli dovrà risarcire la federazione mondiale di nuoto: rimborsi non dovuti per 300 mila euro

Il deputato azzurro per otto anni ha ricevuto pagamenti per 3 mila euro al mese senza averne diritto. Allungata di un anno, fino a settembre 2025, la sospensione da ogni incarico dirigenziale

Paolo Barelli, deputato berlusconiano di lungo corso e per oltre un ventennio presidente della Federazione italiana nuoto (Fin), ha ricevuto per otto anni, dal 2009 al 2017, oltre 3 mila euro al mese dalla Federazione mondiale di nuoto (World Aquatics) senza averne diritto. Per questo motivo dovrà rimborsare quasi 300 mila euro, per la precisione 297.500, e dovrà anche scontare un anno di sospensione da qualsiasi attività legata alla federazione internazionale e alle sue affiliate nei singoli Paesi. In estrema sintesi è questo il verdetto del panel etico di World Aquatics a carico del deputato di Forza Italia.

La condanna comunicata oggi si aggiunge a un’altra sospensione, questa volta di due anni, comminata a partire dal 14 settembre scorso. In pratica, fino al settembre del 2025, Barelli non potrà più aver alcun ruolo dirigente nel mondo del nuoto, a cominciare dalla federazione italiana.

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Nelle carte del procedimento disciplinare si legge che il numero uno della Fin ha ottenuto un rimborso per “servizi di segreteria” (secretarial services, si legge nel testo) pari 3 mila euro mensili. Barelli si è difeso affermando che quel denaro gli spettava in quanto segretario onorario della federazione mondiale e che i versamenti erano stati autorizzati su decisione dell’allora direttore esecutivo dell’ente sportivo internazionale. Secondo il panel etico, però, il regolamento interno non prevede in alcun modo che il segretario onorario possa disporre di un segretario personale pagato dalla federazione mondiale con un compenso fisso mensile. Inoltre, il direttore esecutivo non avrebbe comunque avuto il potere di disporre questo tipo di pagamenti. Il pagamento sarebbe andato a Franco Concordia, un collaboratore di lunga data di Barelli.

Nel corso della sua inchiesta il panel etico non ha però trovato alcuna prova che Concordia abbia effettivamente svolto un servizio di segretariato. Gli unici documenti rinvenuti, si legge nelle carte del procedimento, sono le fatture emesse da Concordia. Inoltre, accusa il panel etico, Concordia, che è nato nel 1937, non avrebbe alcuna esperienza in materia di servizi di segreteria e non è fluente in inglese. Di conseguenza, questo il verdetto della corte interna di World Aquatics, il fatto che Barelli abbia accettato quel compenso mensile rappresenta una violazione delle norme del codice etico. Da qui la condanna a rimborsare le somme percepite senza motivo.

La sanzione della federazione internazionale si aggiunge alla recente sentenza della Corte dei Conti che ha condannato in appello Barelli a risarcire 495 mila euro per la vicenda dei doppi rimborsi pubblici per i lavori di ristrutturazione della piscina del Foro Italico a Roma. Si è invece conclusa con un’archiviazione l’indagine della magistratura svizzera a carico del deputato romano su una serie di presunte irregolarità contabili nella gestione della Federazione europea di nuoto (Len) durante il mandato di Barelli come presidente. Barelli, anche a seguito delle polemiche legate a queste vicende, un anno fa decise di non ripresentare la sua candidatura alla presidenza.

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