Giorgia Meloni nelle zone alluvionate: «Per aiuti useremo fondo europeo di solidarietà». Le notizie del giorno

In Grecia vince la destra. Il ritorno di Berlusconi. Zelensky al memoriale della pace, la situazione a Bakhmut. I fatti da conoscere

Ancora paura maltempo. Meloni nelle zone colpite
Allerta rossa anche per oggi nell'Emilia Romagna martoriata da pioggia, esondazioni, fango e frane. L'acqua lentamente si ritira da Faenza, Forlì, Cesena e dagli altri luoghi più pesantemente colpiti. È ancora invece molto presente a Ravenna e dintorni, ma il pericolo che tutta la città vada sott'acqua, con i tesori dell'arte bizantina patrimonio Unesco, sembra per il momento scongiurato. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha visitato le zone colpite dall'alluvione: «Ora il nostro compito è garantire risposte immediate», ha detto da Ravenna. «Difficile fare stime ma andranno mobilitate molte risorse». La premier ha evidenziato che i 10-20 milioni che saranno stanziati al Cdm «servono per garantire adesso i soccorsi», ma servirà molto di più. «Il fondo europeo di solidarietà è uno di quelli che possono essere utilizzati» per questo.

 

«Bisogna lavorare - ha aggiunto - sugli indennizzi e sulla ricostruzione ma questo richiede una stima completa e va fatto anche un lavoro sulla semplificazione delle procedure, questa forse ora è una delle cose più strategiche: capire dove debba stare la responsabilità, come facciamo a contare le risorse di cui disponiamo in tanti livelli istituzionali e cercare di concentrarle per spendere subito quello che possiamo spendere». La necessità principale, come ha sottolineato il sindaco di Cesena Enzo Lattuca, che dopo aver parlato al telefono con Meloni ha detto di prendere sul serio il suo impegno, è agire «in tempi celeri, altrimenti questo sentimento positivo che nella tragedia si è sviluppato si trasformerà in rabbia». Meloni ha anche incontrato il presidente della Regione Stefano Bonaccini, che chiede «rimborsi al 100%, come per il terremoto». 

 

Silvio Berlusconi: «È stata dura. Rinnoverò il partito»
«Sto meglio. È stata dura, ma sono sempre stato fiducioso. Mi sono affidato all'aiuto del Cielo e alla professionalità dei medici». Così il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi al Corriere della Sera, nella prima intervista post-ricovero, e a pochi giorni dall'aver lasciato l'ospedale. «Marta ha superato sé stessa, mi è stata accanto con una cura e una dedizione senza eguali - ha aggiunto - Ho percepito anche questa volta l'amicizia e l'affetto sincero, a tratti addirittura commovente, di molte persone, anche sconosciute». «Non ho mai smesso di lavorare - ha detto ancora - dando indicazioni e suggerimenti sulla campagna per le amministrative». Alla domanda su una possibile riorganizzazione del partito in vista delle Europee, l'ex premier ha risposto: «La storia di FI è quella di un continuo rinnovamento. Ma perché sia credibile dobbiamo prima di tutto rinnovare noi stessi. Continueremo a farlo, senza rottamare nessuno. FI ha una classe dirigente nazionale e locale esperta e autorevole. Ma non sono e non saranno soli, perché io continuerò a esercitare appieno le mie responsabilità di fondatore e di leader».

 

In Grecia trionfa la destra. Varoufakis: «Orbanizzerà il paese»
I greci alle urne riconfermano la loro fiducia nel premier uscente Kyriakos Mitsotakis, a capo del partito conservatore di Nea Dimokratia, che stacca di parecchio l'opposizione, a cominciare dal Syriza. Un "risultato chiaro", ma che non risulta sufficiente a formare un governo monocolore senza far ricorso a un'eventuale coalizione. Mitsotakis intende rinunciare a un mandato esplorativo per ripresentarsi al voto il 25 giugno, con un sistema elettorale che gli può garantire una più sicura maggioranza: «Nea Dimokratia è autonoma». «Questa notte 'l'erdoganizzazione' e 'l'orbanizzazione' del Paese sono giunti a compimento, con la vittoria di Mitsotakis». Ha dichiarato l'ex ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, fondatore del partito Diem25 che non riuscirà a entrare in parlamento. Con lo scrutinio dei voti giunto al 97%, il suo partito si ferma al 2,5 e non supera la soglia di sbarramento del 3% necessaria per entrare in aula. Nelle precedenti elezioni del 2019, il movimento di Varoufakis aveva ottenuto il 3,4%. A detta dell'ex ministro, la sconfitta della sinistra in questa tornata è in gran parte dovuta alla leadership di Syriza, che «non ha accettato la nostra proposta, da due anni a questa parte, di convergere elettoralmente su un fronte comune di rottura», ha commentato Varoufakis, e ha aggiunto: «Syriza prometteva cose al popolo che, per essere fatte, avevano bisogno di una rottura radicale, che la leadership di Syriza ha invece demonizzato».

 

Zelensky al memoriale della pace: «L'Ucraina come Hiroshima»
Una breve cerimonia ha chiuso la tre giorni del G7 di Hiroshima, con un rinnovato impegno dei leader a sostegno dell'Ucraina. Il presidente Zelensky ha visitato insieme al primo ministro giapponese, Fumio Kishida, il memoriale della Pace. «Oggi direi sinceramente che le immagini di Hiroshima in rovina - ha dichiarato il leader ucraino - mi ricordano veramente Bakhmut e altri insediamenti e città simili, dove non è rimasto nulla». 

 

Esercito Kiev: «Siamo a Bakhmut, distrutta, non conquistata»
Il Comando delle forze per le operazioni speciali ucraino ha rilasciato un video e foto che mostrano la distruzione di Bakhmut, nel Donetsk: «La città oggi. I nostri soldati sono partiti per una missione di combattimento attraverso una città distrutta ma non conquistata», dichiara il Comando, citato da Ukrainska Pravda che pubblica le immagini. «I nostri occhi a Bakhmut: un operatore di droni che non solo controlla la posizione del nemico e corregge la nostra artiglieria. Cattura anche il modo in cui la città viene uccisa dalle forze di occupazione russe», dice il Comando.

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