Pier Silvio Berlusconi impone una versione del reality in stile governo Monti. Sobrio, buonista e senza trash. A cui Alfonso Signorini si piega di buon grado, rinnegando senza ritegno il lavoro passato. E chissà l’incantesimo per quanto andrà avanti

Quando si dice i casi della vita. Nel giorno esatto in cui i figli di Silvio Berlusconi hanno accettato l’eredità del defunto Cavaliere, l’amministratore delegato di Mediaset Piersilvio impone uno stravolgimento del Grande Fratello, programma simbolo della tv paterna. E regala, si fa per dire, una versione in stile Monti. Loden compreso. Praticamente la nuova stagione dello storico reality che tanto ha dato al male di questo Paese cambia strada, si ripulisce, butta alle ortiche ombelichi e tatuaggi, bullismo e volgarità per diventare una sorta di “Ti spedisco in convento”, con velate tracce di intensa noia. 

 

Tutto era cominciato con l’ospitata di Alfonso Signorini al “Verissimo” della moglie di Piersilvio Berlusconi. Dove, ben prima del canto del gallo, aveva rinnegato senza ritegno alcuno il suo intero lavoro passato chiedendo scusa e millantando una sorta di imposizione del cast sbagliato e insoddisfacente. Come se non ne fosse stato in alcun modo responsabile. 

 

Così, col nuovo inizio si è potuto toccare con mano il senso di questo nuovo Grande Fratello col loden. Innanzitutto il Gf comincia alle 21,30 spaccate. Nessuna sbavatura, nessun ritardo. Alfonso Signorini ripete compulsivamente che «in casa si respira una bella atmosfera», esaltando le premesse martellanti per una versione elegante, sobria, pudica che metta al bando il trash. Per un attimo non resiste e chiede ad Alex Schwazer: «Perché ti sei dopato?», ma dura poco e rientra subito nella parte. 

 

E in questa bizzarra mescolanza di concorrenti sconosciuti e di vip altrettanto sconosciuti, non resta che appassionarsi all'inutile buonismo del giovane Berlusconi style. Un macellaio che non guarda la tv, l’operaia ridanciana, la chef che si racconta con «sono una donna, sono una madre, sono una moglie». E poi Giuseppe Garibaldi, il bidello che resta umile, la ragazza che per lo studio ha rinunciato al concorso di bellezza, l’attrice in disuso delle telenovelas, la cantante con gli occhiali da sole, la bionda che non vuole essere oca. E così via. 

 

Tutti buoni, senza scollature, tutt’al più un filo di lucidalabbra. Figli devoti che ridono spensierati come boyscout in gita, mentre Cesara Buonamici li guarda con l’indulgenza di una madre superiora della nuova parrocchia Mediaset. E dispensa perle come: «Apprezzo la loro onestà intellettuale», oppure: «Vorrei sapere se il suo ideale di fidanzata assomiglia alla sua mamma». 

 

Alla fine non resta che chiedersi quanto durerà l'ipocrita incantesimo della sobrietà montiana di Piersilvio e aspettare che venga spezzato dalla strega cattiva di ordinanza che manderà all’aria la versione da governo tecnico attempato, sobrio, discreto. E ci bombarderà di tasse. 

 

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DA GUARDARE 
È ricominciato l’imperdibile “Matrimonio a prima vista” . Con una trovata d’autore che vale la visione. Gli sposi che si incontrano per la prima volta all’altare, arrivano bendati. E per mettersi la mascherina oscurante si rovinano trucco e parrucco. Praticamente una punizione per l’insano gesto.

 

MA ANCHE NO
Mancano solo sei mesi all’inizio dell’ultimo Festival di Sanremo targato Amadeus e inevitabilmente si fanno spazio le ipotesi sulla successione. In molti parlano di «una donna». Altri invece suggeriscono «una conduzione corale di cinque donne». Senza nomi, ci mancherebbe. O come diceva Michela Murgia, donne a caso.