La decisione della Corte d'assiste d'appello dopo sei ore di camera di consiglio. L’imputazione per l'ex Nar è per strage politica e non più strage comune

La Corte d'Assise d'Appello di Bologna, presieduta dal giudice Orazio Pescatore, ha confermato l'ergastolo per l'ex terrorista dei Nar, Gilberto Cavallini, nel processo sulla Strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980. La sentenza è stata letta dalla Corte dopo sette ore di camera di consiglio. L'imputato non era presente in aula. 

 

Alla lettura della sentenza in aula Bachelet erano presenti il presidente dell'associazione dei familiari delle vittime Paolo Bolognesi e la vicepresidente Anna Pizzirani. Diversi anche i familiari delle vittime seduti tra il pubblico. In rappresentanza del Comune c'era anche la vicesindaca di Bologna, Emily Clancy. Al fianco del sostituto pg Nicola Proto, durante la lettura del dispositivo, anche il nuovo procuratore generale, Paolo Fortuna e il nuovo Avvocato generale dello Stato, Ciro Cascone.

 

"Dalla lettura del dispositivo è stato accolto l'appello della Procura della Repubblica che aveva impugnato la sentenza nella parte in cui aveva derubricato la strage da politica a comune, quindi con questa sentenza ritorna l'imputazione originaria che era quella di strage politica e la conferma sulla responsabilità dell'imputato". Lo ha detto il sostituto pg di Bologna, Nicola Proto, parlando con i giornalisti dopo la lettura della sentenza d'appello che ha confermato l'ergastolo per l'ex nar Gilberto Cavallini come uno dei responsabili della strage di Bologna. Una sentenza che boccia lo spontaneismo dei Nar? «Ovviamente aspettiamo le motivazioni, ma la sentenza dovrebbe essere in questa direzione» ha detto ancora Proto.

 

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