L'accusa di genocidio a Israele. La violenza in Ecuador. La cocaina in Bolivia. Il rimpasto francese. Il quinto mandato di Sheikh Hasina in Bangladesh. Ecco i fatti della settimana dal mondo

Germania, il piano dell’estrema destra per cacciare gli immigrati (e non solo).
In base a quanto svela il sito tedesco di giornalismo investigativo Correctiv, lo scorso 25 novembre politici di alto rango dell’AfD, neonazisti e imprenditori si sono incontrati in un hotel vicino alla città di Potsdam, non lontana da Berlino, per discutere di un piano di espulsioni di massa dei “non tedeschi”. Si chiamerebbe “remigrazione" l’idea di cacciare dalla Germania i richiedenti asilo, gli stranieri con il permesso di soggiorno e i «cittadini non assimilati». Che, secondo Martin Sellner, fondatore del Movimento identitario austriaco, che ha presentato il piano, rappresenterebbero un peso per la società e quindi perderebbero il diritto di vivere in Germania. Per realizzare le deportazioni andrebbe individuato uno «stato modello» in Nord Africa dove poter «spostare» fino a due milioni di persone.

 

Sudafrica accusa Israele di genocidio a Gaza
Il Sudafrica ha accusato Israele di stare compiendo un genocidio a Gaza e ha chiesto alla Corte Suprema delle Nazioni Unite di ordinare una sospensione d’emergenza della campagna militare israeliana. Giovedì 11 gennaio si è svolto il primo dei due giorni di dibattimento presso la Corte internazionale di giustizia dell'Aia: il Sudafrica ha affermato che l'offensiva israeliana, che ha demolito gran parte dell'enclave palestinese e ucciso più di 23.000 persone, secondo le autorità sanitarie di Gaza, mirava a provocare «la distruzione della popolazione» di Gaza. Israele ha respinto le accuse di genocidio come false e sostiene che il Sudafrica parli a nome di Hamas.

 

Ecuador, l'ondata di violenza non si ferma
«Siamo in guerra e non possiamo arrenderci di fronte a questi gruppi terroristici», ha detto il neo eletto presidente Daniel Noboa che ha dichiarato lo Stato di emergenza nel Paese, dopo l’ondata di violenze che ha sconvolto l’Ecuador negli ultimi giorni, in seguito all’evasione dal carcere del leader della banda "Los Choneros", Adolfo Macias. I disordini sembrerebbero essere una risposta agli sforzi di Noboa di contrastare il traffico di cocaina. Il dipartimento di stato Usa fa sapere che alcuni suoi funzionari si recheranno a Quito, la capitale, nelle prossime settimane per capire come supportare il Paese.

 

Francia, governo più a destra 
Dopo la nomina del 34enne Gabriel Attal a primo ministro, agli Esteri arriva Stephane Sejourne, 38 anni, segretario generale del partito Renaissance, mentre restano al loro posto le altre figure chiave del Governo francese come Gerald Darmanin agli Interni e Bruno Le Maire, ministro delle Finanze. Come come sottolinea France24, il rimpasto voluto da Macron sposta il Governo ancora più a destra. E, dopo le dimissioni di Elisabeth Borne, i più importanti ministeri francesi restano tutti in mano agli uomini. 

 

Ue,  l’annuncio di Michel che si candida 
«Mi candido come eurodeputato»: Charles Michel ha annunciato la sua intenzione di candidarsi alle elezioni europee del 6-9 giugno 2024. Così, se eletto, si dimetterà dal ruolo di presidente del Consiglio europeo con alcuni mesi di anticipo. Lasciando ai leader dei 27 Stati Ue il problema di trovare un sostituto. Altrimenti sarà il primo ministro ungherese Viktor Orbán a dirigere i lavori del Consiglio, visto che dal primo luglio iniziano per l’Ungheria i sei mesi di turno di presidenza del Consiglio dell’Unione europea.

 

Iran,  74 frustate per non aver indossato l'hijab
«Non ho contato i colpi: cantavo in nome della donna, in nome della vita», ha scritto Roya Heshmati, 33 anni, dalla sua pagina Facebook. Per raccontare al mondo che cosa accade nella Repubblica islamica dell’Iran: 74 frustate le sono state inflitte lo scorso 3 gennaio per avere violato la legge che impone alle iraniane di indossare l’hijab in pubblico. Oltre alla condanna a un anno di reclusione con la sospensione della pena e al divieto di lasciare il Paese. Heshmati non ha pianto, non ha gridato: «Quando sono iniziate le frustate, ho recitato in silenzio una poesia sulla liberazione e la resistenza».

 

Bolivia, il più grande carico di cocaina
Quasi 8,8 tonnellate di cocaina sono state sequestrate dalla Felcn boliviana, la Forza speciale di lotta contro il narcotraffico, nella zona di Oruro, circa 200 chilometri a Sud della città di La Paz. «Il carico più grande mai registrato nel Paese sudamericano», ha scritto sui social il presidente boliviano Luis Arce. Che ha spiegato che il carico di droga era probabilmente destinato ai Paesi Bassi, dove il suo valore sarebbe duplicato: da 224 milioni di dollari a 526.

 

Bangladesh, il quinto mandato di Sheikh Hasina
La prima ministra del Bangladesh, Sheikh Hasina, ha vinto di nuovo le elezioni che si sono svolte il 7 gennaio. Si prepara, così, al quinto mandato. Il suo partito, la Awami League, ha conquistato più del 50 per cento dei seggi nel Parlamento unicamerale. Ma le opposizioni hanno definito le elezioni una «farsa» e le hanno boicottate. Secondo gli avversari e alcune organizzazioni internazionali, durante i suoi quindici anni di governo Hasina si sarebbe lentamente trasformata da leader della lotta per la democrazia in una delle sue principali minacce.

 

Ghana, a rischio la libertà di stampa 
Per il Ghana la libertà di espressione è stata per molto tempo una solida base della sua democrazia. Ma negli ultimi anni si è registrato un aumento degli attacchi contro i giornalisti da parte di politici e degli organi di sicurezza, ora anche in vista delle elezioni del 2024. Dalle aggressioni fisiche alle intimidazioni, fino alle minacce informatiche: «È molto pericoloso fare questo lavoro qui», ha detto ad Al Jazeera un giovane giornalista investigativo, costretto a vivere nascosto per salvarsi la vita.