Velocissimo nel muoversi per fermare la fiction su Sarah Scazzi, il sindaco è invece lentissimo nelle pratiche per onorare la memoria di Pietro Mazzei, combattente per la libertà

Ad Avetrana l’amministrazione comunale si è mossa rapidamente per bloccare la serie tv sull’omicidio di Sarah Scazzi, ma da più di un decennio non riconosce un partigiano tra i caduti della Seconda Guerra Mondiale nonostante gli atti ufficiali del Ministero della Difesa.
La serie “Avetrana - Qui non è Hollywood” che sarebbe dovuta uscire su Disney+ per il 25 ottobre, è stata sospesa dal Tribunale di Taranto su richiesta del sindaco Antonio Iazzi, che ha ottenuto un’ingiunzione per bloccare la messa in onda. La motivazione è la preoccupazione che il titolo, collegato all’omicidio di Sarah Scazzi, possa legare Avetrana in modo indissolubile a un fatto di cronaca nera, danneggiando la reputazione della cittadina. Uno zelo quello di dimostrato dal sindaco Iazzi per proteggere l’immagine pubblica della città che contrasta fortemente con l’indifferenza mostrata dalla sua amministrazione verso una questione di memoria storica: il mancato riconoscimento di Pietro Mazzei, partigiano di Avetrana caduto per la libertà, il cui nome attende da anni di essere inciso sul monumento ai caduti del paese.

 

La storia dimenticata di Pietro Mazzei
Pietro Mazzei, giovane portalettere di Avetrana, entrò nella Resistenza italiana unendosi alla 9a Brigata “Santa Justa”, attiva nell’Appennino bolognese. Mazzei perse la vita nel novembre del 1944, tramite fucilazione e fu sepolto in una fossa comune dai nazisti. La sua storia, riscoperta grazie all’impegno del presidente onora-rio dell’ANPI di Avetrana, Rino Giangrande, è stato un simbolo di eroismo e sacrificio per la comunità. Mazzei è stato ufficialmente riconosciuto dal Ministero della Difesa come partigiano e caduto e tutta la documentazione che lo riguarda dopo essere stata richiesta all’ufficio Onor Caduti, è stata inviata dall’Anpi all’amministrazione su esplicita richiesta del sindaco Iazzi. Ciononostante, dopo un anno il sindaco non ha preso alcun provvedimento per riconoscere ufficialmente Mazzei ma ha chiesto altro tempo per studiare le carte perché “crede” che il percorso di riconoscimento debba avere i caratteri dell’ufficialità, anche se sul sito del Ministero della Difesa il nome di Maz- zei è sempre figurato tra i caduti.

 

Il tema sollevato dall’ANPI non è nuovo: Giangrande, rappresentante dell’associazione partigiana, ha portato avanti la battaglia per Mazzei attraverso tre amministrazioni — Mario De Marco, Antonio Minò, e ora Antonio Iazzi — ricevendo solo risposte evasive. In merito alla questione diversi cittadini di Avetrana e associazioni sono sempre più convinti che la memoria del partigiano sia caduta in una disputa di natura politica. Infatti l’Associazione Nazionale Caduti e Reduci (ANCR) di Avetrana, ha visto recentemente un aumento di iscritti che sarebbero vicini alla destra, sollevando per questo dei sospetti sull’esistenza di resistenze politiche nei confronti del riconoscimento di Mazzei. Un riconoscimento, che ancora una volta è stato rinviato all’infinito nonostante tra pochi giorni, il 15 novembre, ricorrerà l’ottantesimo anniversario dalla sua morte. Così, in un momento in cui il sindaco Iazzi sembra focalizzato sugli effetti mediatici, della sua disputa con la Disney +, dopo dodici anni di sollecitazioni e incontri, si continua a “prendere tempo”. Un’attesa che pesa come un macigno sulla memoria di un cittadino di Avetrana che ha sacrificato la propria vita per la democrazia e la libertà ed invece di essere un motivo di orgoglio per la città continua ad essere dimenticato.