Attualità
aprile, 2024

Educare i padroni dei pitbull non basta: i cani che sono aggressivi per natura devono diventare una rarità

Mordere a sangue è istintivo per dogo, mastini e per tutti gli esemplari della famiglia dei terrier. Come quelli che hanno ucciso il bambino di Eboli e ferito gravemente l'anziana di Padova. Bisogna limitarne allevamento e acquisto, imitando Gran Bretagna, Francia e altri Paesi

Afferrare e trattenere la preda. È questa la caratteristica dei “cani da presa”. Si tratta di tutte quelle razze o incroci che hanno una bocca forte e un carattere combattivo, capaci di afferrare la preda e non mollare fino a comando o fino all’uccisione. Sono il dogo argentino, mastini di varia origine, sia italiani che stranieri, e tutti i terrier di tipo bull. 

 

I più famosi, perché spesso protagonisti di episodi spiacevoli o orribili, come la recente uccisione del bambino di Eboli e l’aggressione alla signora di Padova, sono i pitbull. Sono cani forti, atletici, di solito buonissimi con i proprietari e spietati con chi considerano un intruso: che sia di origine umana o animale poco importa, è un intruso. Usate nei combattimenti clandestini tra cani, queste razze sono state massacrate dall’uomo che ha cercato di renderle delle belve assetate di sangue.

 

I canili italiani sono stracolmi di cani di tipo pitbull. A metà degli anni Duemila c’è stato un vero boom di queste razze che, se allevate con criterio e gestite bene, non creano problemi; ma se finiscono in mano a neofiti, le cose cambiano. Sono cani che spesso, se lasciati liberi nelle aree di sguinzagliamento, non si vergognano di andare a mordere gli altri malcapitati.

 

Sono fatti così, sono predatori instancabili dal morso letale. Molti Paesi europei hanno messo dei limiti al possesso di certe razze o addirittura ne hanno vietato l’allevamento. In Francia ci sono regole strettissime per gli stranieri che viaggiano con certi cani. In Inghilterra per alcuni di loro è vietata la riproduzione, insomma tutti hanno preso delle misure di sicurezza perché i cani non sono tutti uguali e nemmeno i proprietari lo sono, il politicamente corretto vale zero in questi casi. 

 

E l’Italia? Il nostro Paese non ha ancora preso posizione rispetto a questa tipologia di razza canina. Enci e Anmvi, cioè allevatori e veterinari, si confrontano spesso sul tema del possesso responsabile. E voi che state pensando di prendere un quattro zampe, scegliete quello giusto per le vostre capacità. Il benessere degli animali passa attraverso la conoscenza.

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