Speciale Sostenibilità - Antropocene
In prima linea nella transizione energetica
Maria Teresa Solaro e Carlo Montella svelano il ruolo cruciale degli avvocati nella rivoluzione delle energie rinnovabili, tra sfide normative e nuove competenze richieste dal mercato
Come vedete il ruolo degli avvocati e dei grandi studi legali nel contesto della transizione energetica?
La transizione energetica in corso richiede un radicale cambiamento nei sistemi e nei processi produttivi, il passaggio da fonti fossili a tecnologie rinnovabili, alcune mature, come il solare e l’eolico, altre ancora in fase di sviluppo, come lo stoccaggio di energia (BESS) e l’idrogeno verde. La generazione di energia attraverso fonti rinnovabili è passata da essere centralizzata a distribuita, con tutti gli adeguamenti che questo richiede da un punto di vista delle infrastrutture di rete. In questo contesto, gli avvocati sono chiamati a svolgere un ruolo cruciale, specialmente quelli in grado di fornire competenze verticali e specializzate nelle energie rinnovabili e nelle infrastrutture sostenibili. Green Horse Advisory è un esempio unico in Italia di questo approccio verticale e interdisciplinare nell’ambito della transizione energetica. Siamo nati nel 2022 come spin-off dello studio internazionale Orrick e supportiamo i nostri clienti nei mercati in cui si sviluppa la transizione energetica: siamo un gruppo di professionisti che collaborano e lavorano in modo integrato attraverso uno studio legale (Green Horse Legal Advisory) una società di consulenza finanziaria (Green Horse Financial Advisory) e una di project development engineering (Green Horse Engineering), tutte focalizzate sul settore della sostenibilità e della transizione energetica.
Risponde Carlo Montella: In che modo gli studi legali stanno adattando le loro pratiche per affrontare i temi della sostenibilità ambientale?
Gli studi legali stanno riconoscendo sempre più l'importanza alla sostenibilità ambientale e si stanno muovendo per integrare al loro interno i valori della sostenibilità, implementando misure per ridurre il proprio impatto ambientale, e per offrire ai propri clienti un supporto dedicato. È stata proprio l'idea di offrire un servizio di consulenza altamente specializzato nei settori delle energie rinnovabili e delle infrastrutture sostenibili che mi ha spinto, insieme ad Andrea Gentili, Deputy Managing Partner di Green Horse Legal Advisory, a fondare lo studio. Il nostro desiderio era quello di rispondere a un'esigenza di mercato ancora non soddisfatta in Italia: offrire una consulenza verticale nel settore delle energie rinnovabili, sviluppata trasversalmente nelle aree di advisory legale, finanziaria e ingegneristica. Grazie a questa integrazione, come Green Horse abbiamo un posizionamento unico nel mercato italiano perché riusciamo ad affiancare i nostri clienti - soprattutto fondi di investimento e istituti finanziari - in tutte le fasi di realizzazione di un progetto o di un’infrastruttura nell’ambito della transizione energetica: dalle fasi di progettazione e autorizzative, al finanziamento fino all’eventuale cessione.
Quali sono le principali sfide legali che gli studi legali devono affrontare quando si occupano di progetti di energia rinnovabile?
Le sfide sono sicuramente molte e complesse, per questo motivo è fondamentale poter contare su un gruppo di professionisti con consolidata esperienza nei diversi settori legati alla transizione energetica e che siano in grado di integrare le proprie competenze e di collaborare con tutti gli attori coinvolti nei vari progetti. Un esempio? La regolamentazione del settore energetico è in continua evoluzione, e non sempre secondo un modello coerente e lineare; questo può nascondere delle insidie che, se non gestite anticipatamente e in maniera adeguata, possono compromettere la corretta realizzazione del progetto. Proprio per questo nel nostro modello di lavoro in équipe il team regolatorio di Green Horse Legal Advisory si interfaccia quotidianamente con i professionisti di Green Horse Engineering. Per fare un esempio di questa interazione, l’iter autorizzativo di un impianto a fonte rinnovabile può essere un processo lungo e complesso: il lavoro congiunto tra chi conosce la normativa e chi è in grado di analizzare tematiche legate alla morfologia dei terreni, o all’impatto ambientale del progetto o, ancora, rispetto alla tecnologia di interesse, rappresenta un grande valore aggiunto per il cliente che è così in grado di anticipare possibili problematiche e gestirle al meglio anche nel contesto della relativa operazione.
Maria Teresa Solaro, Partner dello studio e responsabile del team di Project & Structured Finance, ci spiega poi come strutturare i finanziamenti relativi a progetti di energie rinnovabili spesso implichi l’utilizzo di schemi complessi e diversificati: “la frenetica evoluzione del mercato di riferimento, infatti, ha comportato, in parte, un superamento dei tradizionali schemi contrattuali e finanziari volti a garantire la buona riuscita delle operazioni, restando fermi i requisiti necessari della bancabilità e/o affidabilità finanziaria delle stesse. Sempre più spesso, siamo chiamati a strutturare operazioni di finanziamento articolate su molteplici livelli contrattuali e di debito, la cui complessità aumenta, in alcuni casi, a causa dell’esigenza di finanziare progetti che prevedono l’utilizzo di nuove tecnologie, peraltro non sempre regolamentate in maniera lineare ed esaustiva. In particolare, l’esigenza combinata di adeguamento ai nuovi schemi normativi e di sostenibilità (anche finanziaria) dei progetti da realizzare ci porta (e, presumiamo, lo farà sempre più in futuro) alla necessità di strutturare operazioni complesse che vedono, non di rado, l’intersecarsi di forme contrattuali collegate (anche multi giurisdizionali), che trovano la loro causa comune nella realizzazione dell’operazione complessiva. Anche in questo caso, il modello Green Horse e l’integrazione business-oriented tra il team legale e quello finanziario di Green Horse Advisory consentono di anticipare i trend di mercato e gestirne le connesse esigenze, calandoli nel contesto normativo di volta in volta applicabile e riflettendoli nella struttura contrattuale e finanziaria ad essi più confacente”.
Come pensate che evolverà il rapporto tra legge e sostenibilità nei prossimi anni?
La normativa è stata e continuerà ad essere un grande driver per spingere il mondo industriale e produttivo verso la decarbonizzazione. L’auspicio è che, in ogni caso, l’evoluzione della normativa sia rivolta all’effettivo conseguimento degli obiettivi di sostenibilità a cui l’Italia è obbligata. Spesso vediamo come siano le stesse aziende ad anticipare determinate policy per rispondere ad una domanda sempre crescente dei consumatori, degli investitori e, in generale dei capital providers, verso la sostenibilità. Si pensi, ad esempio, alla normativa ESG (Environmental, Social, Governance), con la quale il legislatore, sia nazionale che comunitario, ha impresso un forte indirizzo ai processi decisionali di investimento e di movimentazione dei capitali verso progetti e attività sempre più sostenibili, soprattutto nel lungo termine. Di conseguenza, l’attività finanziaria (e il project finance, nello specifico) si declina sempre più nelle forme e nei modi della finanza sostenibile. In tale contesto, sempre più spesso, incontriamo l’esigenza dei clienti (in particolare, investitori istituzionali) di strutturare operazioni di finanziamento sostenibile, siano esse nella forma dei sustainable green loans ovvero in quella dei green bonds, regolati entrambi da principi e linee guida, non vincolanti.
Questi nuovi strumenti finanziari “verdi” sono predisposti (e di volta in volta aggiornati) da alcuni enti e associazioni sovranazionali di settore (re. Loan Market Association, International Capital Market Association, European Technical Expert Group on Sustainable Finance), anche mediante l’adozione di obblighi di informativa relativi ad indicatori di prestazione fondamentali (KPIs) collegati, tra l’altro, agli obiettivi ambientali relativi alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento ai cambiamenti climatici. Altro tema di grande attenzione da parte, soprattutto, del legislatore comunitario e delle competenti autorità di vigilanza riguarda la necessità di garantire che le dichiarazioni di sostenibilità di un progetto siano il più possibile accurate, comprovate, aggiornate e comprensibili da parte degli investitori. Interventi legislativi e, più in generale, di settore in questo caso hanno l’obiettivo, da una parte, di implementare un’educazione finanziaria sostenibile e, dall’altra, di tutelare l’investitore finale a fronte di offerte di business sostenibili da parte del mercato finanziario.
Quali sono le competenze chiave che un avvocato deve possedere oggi per avere successo ed essere aggiornato con i cambiamenti normativi e tecnologici?
Il mercato delle energie rinnovabili è molto articolato e complesso. Non solo è disciplinato da una normativa in continua evoluzione, ma annovera anche una varietà di accordi commerciali (come contratti di acquisizione, finanziamento, fornitura di energia, ecc.) e coinvolge investitori con diversi profili di approccio al rischio. Un buon avvocato deve avere un'ottima visione d'insieme per fornire una consulenza strategica che tenga conto di vari elementi chiave per la buona riuscita di un'operazione. Deve essere abile nella mediazione tra le parti e in grado di gestire team multidisciplinari e multi-giurisdizionali, rispettando scadenze molto sfidanti. Inoltre, deve saper costruire e mantenere relazioni solide con i clienti, comprendendo a fondo il loro modello di business e anticipando bisogni e aspettative.
Come pensate che la digitalizzazione stia cambiando il set di competenze richieste agli avvocati?
Vari studi di settore hanno evidenziato come la consulenza legale sarà uno dei settori maggiormente influenzati dall’intelligenza artificiale. Noi vediamo con molto favore il contributo che l’intelligenza artificiale può apportare al nostro lavoro, perché ci permette di ottimizzare i tempi dei processi maggiormente ripetitivi e focalizzarci sulle attività a più alto valore aggiunto. Green Horse Advisory ha costituito un team dedicato alla ricerca dei migliori prodotti e software, ad esempio, per la gestione documentale e per la collaborazione virtuale nella predisposizione e revisione dei contratti.
Quali consigli possiamo dare ai giovani che aspirano a entrare nella professione legale?
Il consiglio più importante è quello di non fermarsi ad un buon percorso accademico che resta, comunque, il nucleo centrale della propria professionalità. E’ fondamentale fare esperienze all’estero, cogliere tutte le opportunità di stage e internship anche durante gli studi, e seguire diverse attività extra curriculari per costruire un network di contatti e competenze quanto più ampio possibile. Il costante aggiornamento professionale e la propensione a essere sempre ben informati sulle evoluzioni del mercato energetico rappresentano, inoltre, un plus altamente ricercato dai migliori studi legali. E’ bene poi sviluppare anche le cd. “soft skills”, tra cui, sicuramente, quella di parlare in pubblico e quella di sapere gestire il tempo e le delicate fasi di chiusura delle operazioni in modo efficiente.
Come vedete Green Horse evolversi nel contesto di un mercato sempre più orientato alla sostenibilità?
Grazie al nostro focus esclusivo sui mercati legati alla transizione energetica e al modello Green Horse siamo in una posizione privilegiata per cogliere le opportunità derivanti da nuovi trend e tecnologie. Per fare un esempio abbiamo sviluppato una profonda conoscenza del mercato relativo allo storage che sarà sempre più fondamentale per rendere stabile la produzione di energia rinnovabile. Parallelamente ci stiamo concentrando anche sui gas rinnovabili, tra cui biometano e idrogeno verde, che avranno un ruolo chiave nella decarbonizzazione del settore dei trasporti e dell’industria ad alte emissioni (cd. Hard to abate), e la mobilità elettrica.
Quali settori o mercati emergenti ritiene saranno cruciali per la crescita di Green Horse?
Data la consolidata conoscenza e la maturità della tecnologia sottostante, il mercato del fotovoltaico continua a rappresentare il driver principale delle operazioni in ambito energy, sebbene gli ultimi interventi normativi stiano determinando delle incertezze nel mercato in merito alle tempistiche di chiusura delle operazioni e alla relativa gestione dei flussi finanziari. Gli ultimi trend di mercato confermano, inoltre, un forte interesse da parte degli investitori al mercato dell’energy storage, dell’eolico off-shore e del biometano, sebbene si tratti di tecnologie più complesse del fotovoltaico che richiedono schemi contrattuali non standard e parimenti complessi. In tali casi, alle complessità derivanti dalle tecnologie meno mature (rectius, meno conosciute dal mercato) si aggiungono le già dette complicanze legate alla regolamentazione normativa.