Ci lascia a 82 anni il fotografo milanese. Dalle celebri campagne pubblicitarie con Benetton fino alla rubrica per L'Espresso, ritratto di un autore che non conosceva compromessi

Oliviero Toscani è stato uno dei fotografi italiani più iconici e provocatori del nostro tempo. Ha utilizzato la sua arte come strumento di comunicazione e critica sociale. Le sue foto non sono mai solo immagini: sono messaggi, sfide, interrogativi. E la fotografia un mezzo per raccontare la realtà con uno sguardo crudo e senza filtri, spesso spingendosi oltre i confini della convenzione. Nato a Milano nel 1942, Toscani ha lavorato nel corso della sua carriera per numerosi brand di moda, da Fiorucci a Benetton. Proprio le campagne pubblicitarie per il brand veneto sono esempi visivi di quei messaggi rivoluzionari e urticanti che negli anni Ottanta e Novanta hanno scosso le coscienze di milioni di persone.

 

 

Con il suo approccio diretto e senza compromessi, Toscani ha portato nelle strade e nelle case di tutto il mondo temi complessi come il razzismo, l’Aids, la pena di morte e le ingiustizie sociali. Invece di rifugiarsi dietro l’estetica tradizionale della pubblicità, ha scelto di utilizzare l’impatto visivo per suscitare una riflessione, per aprire una finestra su realtà spesso ignorate.

 

 

Nel 1991, Toscani ha fondato il magazine Colors, una rivista che si distinse per il suo approccio unico al giornalismo visivo, con l’obiettivo di raccontare il mondo attraverso immagini potenti e storie non convenzionali. Colors fu fondamentale per il suo approccio senza censure, trattando temi globali, sociali e politici con uno stile visivo fresco e spesso critico, superando i confini della tradizionale narrazione giornalistica per esplorare le realtà e le contraddizioni del nostro tempo.

 

 

Ironico, spiazzante, ha sempre spinto a guardare oltre la superficie e a interrogarsi su ciò che accade davvero nel mondo. La famosa campagna “Unhate” di Benetton, che mostrava leader mondiali in un bacio appassionato, è solo una conferma della sua capacità di usare l'immagine per abbattere le barriere e sfidare gli stereotipi. Toscani non ha mai avuto timore di suscitare polemiche, perché per lui la fotografia non era soltanto un atto creativo, ma un gesto politico.