Un'inchiesta de L'Espresso con Bbc, The Guardian, Der Spiegel e il consorzio Icij svela i segreti fiscali del miliardario russo-israeliano, sanzionato dopo la guerra in Ucraina. Un'esclusiva per l'Italia in edicola da venerdì 31 gennaio

Un'evasione fiscale per decine di milioni di euro, organizzata per almeno un decennio in diverse nazioni, tra cui l'Italia, intestando sei super yacht a società offshore e anonimi trust di Cipro. E una montagna di rubli investiti in fondi speculativi collocati nei paradisi fiscali. Con un'ulteriore presunta evasione da almeno mezzo miliardo di euro.

 

Sono i dati che riassumono i risultati di un'inchiesta giornalistica internazionale sui segreti finanziari di Roman Abramovich, l'oligarca più famoso in Europa, sanzionatissimo dopo l'invasione russa dell'Ucraina per il suoi legami con Vladimir Putin. Una squadra di cronisti della Bbc, The Guardian, Der Spiegel e L'Espresso (in esclusiva per l'Italia), con altre testate investigative come Paper Trail Media e Occrp, hanno esaminato una massa di documenti riservati, finora inediti: carte uscite dagli studi dei fiduciari ciprioti che gestiscono enormi tesori accumulati da decine di oligarchi. Questa costola dell'inchiesta Cyprus Confidential, coordinata dal consorzio Icij, svela le strategie di elusione fiscale dell'ex patron del Chelsea. E mostra, tra l'altro, che erano falsi i documenti difensivi utilizzati per contrastare le accuse di evasione fiscale, formulate tra il 2014 e il 2015 dagli ispettori doganali e dai magistrati di Trieste, a carico della società di Cipro che gestiva gli yacht di Abramovich, tra cui il famoso Eclipse, che all'epoca era il panfilo più grande e costoso del mondo. 

 

La strategia di elusione delle tasse utilizzata a Trieste è stata applicata in molte altre nazioni: per circa un decennio, sei super yacht di Abramovich hanno azzerato le accise sui rifornimenti di carburante e l'Iva sugli acquisti per decine di milioni, da Cipro alla Germania. Ma le cifre in gioco sono molto più alte. Dagli yacht, l'inchiesta giornalistica si è allargata a colossali investimenti in fondi speculativi, realizzati da Abramovich attraverso anonime società offshore delle Isole Vergini Britanniche, che risultano possedute dai suoi trust personali di Cipro: gli stessi che controllavano la flotta di panfili. Secondo gli esperti consultati dalle testate inglesi, l'oligarca russo avrebbe così evitato anche le tasse sui profitti finanziari, realizzando un'ulteriore evasione totale per almeno mezzo miliardo.

 

Alle numerose domande della squadra di giornalisti, Abramovich ha replicato, tramite uno studio legale di Londra, che «non intende rispondere su alcuna questione specifica», ma questo suo silenzio «non va interpretato come un'ammissione di colpa». Il miliardario russo, che ha anche la cittadinanza di Israele (dove ha finanziato segretamente le organizzazioni dei coloni di estrema destra, tramite altre offshore già emerse in passato), a livello generale «smentisce di avere avuto conoscenza e di essere mai stato responsabile di evasioni fiscali o pratiche ingannatorie di qualsiasi autorità governativa». Anzi, «si è sempre adeguato ai consigli legali di esperti fiscali indipendenti» e si aspetta che lo stesso abbiano fatto «i responsabili della gestione quotidiana delle sue società», da cui sembra dunque dichiararsi estraneo. 

 

L'inchiesta giornalistica viene pubblicata da L'Espresso in esclusiva per l'Italia nel numero in edicola da venerdì 31 gennaio.