Il ministero degli Esteri russo ha comunicato di aver proposto agli Stati Uniti la ripresa dei voli diretti tra i due Paesi. L'annuncio è arrivato dopo l'incontro di ieri, 27 febbraio, a Istanbul, tra rappresentanti russi e americani. I colloqui sarebbero durati circa 6 ore, e seguono i primi negoziati tenutisi a Riad nelle scorse settimane. Secondo quanto riportato dall'agenzia russa Tass, i colloqui sarebbero stati "sostanziali e professionali" e le delegazioni avrebbero discusso la risoluzione delle sanzioni imposte dall'amministrazione di Joe Biden.
Le dichiarazioni di Mosca
Secondo quanto riferito dal ministero degli Esteri russo, guidato da Sergej Lavrov, la proposta di ripristinare i voli diretti mira a facilitare i contatti tra i cittadini dei due Paesi e a migliorare le relazioni bilaterali. Nel frattempo, a Washington, è iniziato il bilaterale tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Centrale, nel confronto, dovrebbe essere il tema delle terre rare, per un accordo sullo sfruttamento delle risorse minerarie ucraine. Mosca afferma di star osservando attentamente gli sviluppi di questa possibile intesa.
I negoziati tra Trump e Zelensky
Zelensky è arrivato a Washington per incontrare il presidente statunitense. L’incontro segna un’evoluzione nei recenti rapporti tra i due leader. Infatti Trump, dopo aver definito il leader ucraino un “dittatore non eletto”, sembra ora puntare a un’intesa diplomatica che favorisca l’accesso alle risorse del Paese, mettendo da parte i commenti della scorsa settimana e l'esclusione di Zelensky dai primi colloqui di pace di Riad. L’amministrazione americana ha definito l’accordo sulle terre rare un’opportunità strategica, sottolineandone i benefici economici e industriali per gli Stati Uniti. Kiev, tuttavia, ha espresso riserve, chiedendo garanzie concrete sulla sicurezza nazionale prima di procedere con la firma.