Per i maturandi sembra essere finito l’incubo del test di medicina. Con 149 voti a favore e 63 contrari oggi, 11 marzo, la Camera ha approvato in via definitiva la legge che modifica l’accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia.
La riforma
Stop ai quiz a crocette pre-ammissione negli atenei statali, quindi, probabilmente già dal prossimo anno accademico. Le legge prevede la delega al governo ad adottare, entro un anno dalla sua entrata in vigore, uno o più decreti per la revisione delle modalità di accesso. Non ci saranno più test d’ammissione per potersi immatricolare al primo anno di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, ma questo non significa che sarà scontato arrivare alla laurea: il momento della selezione si sposta alla fine del primo semestre di studi.
Nelle università pubbliche soltanto gli studenti che avranno superato la selezione (che consiste in una serie di esami da svolgere durante i primi 6 mesi) potranno proseguire con il secondo anno. Anche l’accesso agli anni successivi è vincolato al rendimento: per potervi accedere sarà necessario ottenere un punteggio utile in una graduatoria nazionale unica. Per chiarire i dettagli, però, bisognerà aspettare i decreti attuativi che la ministra dell'Università, Anna Maria Bernini, assicura arriveranno in tempi rapidi. "Gli atenei non si presenteranno più con l'insopportabile dicitura 'numero chiuso', ma con le porte aperte. Nei prossimi anni potremo formare almeno 30 mila nuovi medici in più. Insomma, una rivoluzione, un cambiamento radicale", ha dichiarato la ministra.
Le reazioni
La maggioranza ha salutato con entusiasmo “la svolta” compiuta oggi dal Parlamento: “Oggi mettiamo fine ad un sistema iniquo che per troppo tempo ha privilegiato la sorte rispetto al vero merito”, commentano da Fratelli d’Italia. D'accordo con il provvedimento anche Pino Bicchieri di Noi Moderati, secondo cui la riforma serve anche alla "tenuta del Sistema sanitario nazionale”. "Grazie al ministro Bernini per la tenacia e il coraggio" nel portare avanti questa proposta di legge - è intervenuta Rita Dalla Chiesa annunciando il "convinto" voto favorevole di Forza Italia: "Le nostre eccellenze hanno il diritto di non lasciare il nostro paese. Abbiamo bisogno di medici”, ha aggiunto. Un aspetto, quello della mancanza del personale sanitario nel nostro Paese, che viene sottolineato anche da Simona Lizzo, del Carroccio: “Si tratta di una riforma ambiziosa”, come Lega “dedichiamo questa legge ai nostri giovani”.
Molto critiche, invece, le opposizioni. Ha parlato di “bluff ai danni delle università, degli studenti e delle loro famiglie” Irene Manzi, del Pd, durante la discussione in Aula, perché "non viene abolito il numero chiuso a medicina e non risolvere i problemi del Ssn”. A fargli eco, anche Elena Bonetti (Azione): “Questo provvedimento non toglie il numero chiuso”. Stessa posizione di Avs: "Dite che eliminerete il numero chiuso e invece stiamo votando un provvedimento che il numero chiuso lo mantiene. La selezione viene solo posticipata di sei mesi", ha dichiarato Elisabetta Piccolotti.