Io voto. Ho sempre votato e, a meno di catastrofi naturali o guerre, sempre voterò. Ma, ultimamente capisco un po' di più chi non vota e perché. Uno, non ci sono più notizie obiettive. Due, non ci sono quasi politici credibili. Tre, non si vede più l'Italia. Quattro, non si hanno più valori. Cinque, non si ha più sicurezza di vita. Sei, non c'è più giustizia. Sette, non c'è più istruzione. Otto, non ci si fida più di nessuno. Nove, non ci sono più punti di aggregazione. Questo ultimo punto è forse il più incisivo, in quanto non esiste più lo scambio di idee, lo fanno solo fuori dagli stadi e con pessimi risultati.
I pochi che tentano di analizzare la situazione di quello che una volta era l'Italia, arrivano in fretta alla conclusione che ormai l'Italia non c'è più, è stata svenduta. Insomma, non siamo più una Nazione, siamo stati colonizzati e non abbiamo più appartenenza. Siamo ormai in balia di altri, e tutto ciò in nome del dio denaro. La politica non è più politica, è un debito di tutti gli Italiani che purtroppo sono obbligati a sottostare al pagamento di tutti gli stipendi di questa macchina che ci sta distruggendo.
Spero che ci sveglieremo nel più breve tempo da questo incubo, e soprattutto che chi non vuole votare si ravveda! Il loro non voto è un valore aggiunto per chi vince con la maggioranza dei votanti, e se i votanti sono il 40% degli aventi diritto, va da sé che il 60% farebbe la differenza.
Alba La Conte
La risposta
Per questo, a dispetto di tutto e tutti, bisogna andare a votare. Chi non vota ha sempre torto, ed è inutile lamentarsi poi...
Sergio Rizzo
L'iniziativa "A urne aperte"
L’area dell’astensionismo oggi sfiora metà degli aventi diritto al voto: un problema enorme per la democrazia italiana, cui però partiti e politici si mostrano indifferenti. All'email fugadallademocrazia@gmail.com potete raccontare perché non votate più. E magari suggerire che cosa dovrebbe fare la classe politica per farvi tornare a votare. È un canale aperto per dare parola a chi si sente deluso dalla politica, ma anche a chi crede che le cose possano cambiare.
Illustrazione in anteprima di Donatella Civiello