Per chi è allergico, anche l'albero di Natale può rappresentare una minaccia. Al punto da far aumentare fino a cinque volte i livelli di allergene all'interno delle mura domestiche
Per chi è allergico, anche l'albero di Natale può rappresentare una minaccia. Al punto da far aumentare fino a cinque volte i livelli di allergene all'interno delle mura domestiche già a due settimane dal suo ingresso, scatenando starnuti, occhi che lacrimano e anche difficoltà respiratorie nelle persone sensibili. A dirlo una ricerca condotta da Philip Hemmers, dell'Ospedale Saint Vincent di Bridgeport, presentata al congresso dell'American College of Allergy, Asthma and Immunology, tenutosi a Dallas. Secondo alcune ricerche, i fenomeni allergici legati a pollini e spore calano in autunno e poi tendono a ripresentarsi nel periodo delle vacanze natalizie, forse anche per la presenza dell'abete e di altre piante 'indoor'. I ricercatori hanno quindi esaminato il numero di spore presenti in alcune case: nei primi giorni dopo l'entrata dell'albero di Natale il tasso di spore allergizzanti non si modifica rispetto alla normalità, circa mille spore per metro cubo. Tuttavia a partire dal quarto giorno le spore aumentano, fino a raggiungere il massimo due settimane dopo l'arrivo dell'abete, attestandosi su valori di circa 5 mila per metro cubo. Questi elevati livelli, a detta dei ricercatori, potrebbero spiegare molti sintomi allergici che si manifestano durante le vacanze e nel periodo immediatamente successivo.