Gli esperti confermano l'importanza dell'acido acetilsalicilico per la prevenzione delle malattie cardiovascolari nelle donne a rischio. Purché abbinato a dieta e attività fisica
È la vecchia aspirina il farmaco più importante per le donne che rischiano infarto e ictus. A dirlo sono le nuove linee guida per la prevenzione delle malattie cardiovascolari nelle donne, messe a punto da esperti dell'American Heart Association e pubblicate sull'edizione on line della rivista 'Circulation'. Tra le indicazioni degli studiosi, basate soprattutto sui risultati della grande ricerca Women's Health Study, è prevista la somministrazione quotidiana di acido acetilsalicilico a dosaggi raddoppiati (325 milligrammi al giorno) rispetto alle indicazioni precedenti (162 milligrammi) nelle donne ad alto rischio di accidenti cardio-cerebrovascolari. Ma soprattutto si consiglia di somministrare bassissime dosi di aspirina a tutte le donne che hanno superato i 65 anni per mantenere fluido il sangue. Per il resto le linee-guida rilanciano l'importanza della prevenzione. Particolare attenzione viene lasciata all'alimentazione e all'attività fisica come strumenti per il controllo del peso e di fattori di rischio cardiaco come diabete, ipercolesterolemia e ipertensione. Ogni donna deve fare almeno mezz'ora di movimento al giorno, meglio se quotidianamente, e il tempo da dedicare all'attività fisica sale a 60 e addirittura 90 minuti se serve perdere peso. Sulla dieta le linee guida ribadiscono la necessità di consumare pesce almeno due volte a settimana, preferire alimenti integrali, lasciare ampio spazio a frutta e verdura. I grassi saturi di origine animale non debbono fornire più del 10 per cento dell'energia totale, non si debbono superare i 300 milligrammi di colesterolo immesso con i cibi né superare il bicchiere di vino al giorno. Gli esperti Usa dedicano ampio spazio al controllo dei fattori di rischio, con approcci mirati in base alle condizioni specifiche di ogni donna e all'eventuale presenza di più elementi di pericolo che incrementano il profilo globale di rischio. Basti pensare che in tutte i valori di colesterolo Ldl dovrebbero essere contenuti sotto i 100 milligrammi per decilitro nelle donne, quelli del colesterolo Hdl dovrebbero superare i 50 e i trigliceridi non dovrebbero salire sopra i 150 milligrammi per decilitro. Ma nelle donne ad alto rischio che hanno già avuto un episodio cardiovascolare sarebbe da raggiungere quota 70 milligrammi per decilitro di colesterolo Lld. Con obiettivi del tutto simili a quelli dei maschi.